Dal 9 al 12 luglio 2013 è in programma la 3a edizione di "Cenacoli Fiorentini - Grande adagio popolare", una serie di quattro azioni coreografiche a cura di Virgilio Sieni. L'iniziativa è ambientata in quattro Cenacoli fiorentini: San Salvi, Fuligno, Ognissanti e Sant’Apollonia. Spazi preziosi e ricchi di storia, luoghi della condivisione originariamente destinati al pasto dei monaci e affrescati da grandi maestri del Rinascimento: Andrea del Sarto, Perugino, Domenico Ghirlandaio e Andrea del Castagno. Dal 9 al 12 luglio (tre repliche al giorno: ore 21, 21.45 e 22.30), si presentano quattro diverse azioni coreografiche, ognuna delle quali creata appositamente per ciascun Cenacolo. Visioni uniche che si sviluppano attraverso il corpo, nello studio figurativo e umano del contatto e della tattilità in un dialogo costante e ricco di rimandi con gli straordinari affreschi che sono sfondo e allo stesso tempo espressivo interlocutore. Un viaggio fisico ed estetico nella tenuità del movimento nel quale gli interpreti rappresentano un arcipelago di linguaggi e identità. Un viaggio nella trasmissione del gesto alla ricerca di un nuovo affresco vivente che riflette sulla vicinanza all’altro e sulla necessità di bellezza e l’urgenza dell’incontro. Gli affreschi presenti in ciascun cenacolo, uniti alla visione delle azioni coreografiche, svelando una nuova geografia della città, riportano in luce il senso della scoperta e della condivisione di quei luoghi dove sono state create e dove si trovano ancora oggi le opere dei grandi maestri: non musei ma spazi della pratica, della meditazione e del silenzio.

Ecco il programma:

martedì 9 luglio  h 21.00, h 21.45, h 22.30
Cenacolo di San Salvi, affresco di Andrea del Sarto (via di San Salvi, 16)
MADRI E FIGLI
con Armel Abraham, Bianca Bacich, Isabella Bacich, Antonella Bartoli, Otto Bianchini, Cinzia Cascianini, Irene Casini, Carolina Ciaccheri, Laura Ciomei, Vittoria Conforti, Franca Falletti, Katherine Huddleston, Rossella Landriscina, Laura Lo Debole, Silvia Mammini, Rosalia Manno, Silvia Moneti, Benedetta Montagni, Marta Paolini, Marta Pichini, Nina Silvestri, Eleonora Tolu, Eva Torchi, Masanwi Trzan, Sabina Trzan
Un’agorà dedicata alle madri e ai loro figli. Azioni che aprono a una misura nuova, a un gesto talmente frequentato da perdersi nelle pieghe del corpo dell’altro: una mappa frastagliata di sentimenti e nuove tecniche, un continuum di azioni, soste, adagi, stanchezze, sostegni.

mercoledì 10 luglio  h 21.00, h 21.45, h 22.30
Cenacolo di Fuligno, affresco del Perugino (via Faenza, 42)
VISITAZIONE
con Giuliana Bernardi, Dagmar Lorenz, Anna Stefani, Maria Vitale
Quattro donne per questa Visitazione agita attraverso i corpi, gli sguardi e la tattilità. Vanno incontro l'una all'altra, secondo regole dettate dall'attesa. Tutto si svolge davanti a quattro sedie disposte a semicerchio: in questo luogo segnato, ma non chiuso, le donne mettono a punto un ricamo di gesti che le avvicina reciprocamente, mantenendo una scansione ritmata da segmenti di sospensione.

giovedì 11 luglio  h 21.00, h 21.45, h 22.30
Cenacolo di Ognissanti, affresco di Domenico Ghirlandaio (Borgo Ognissanti, 42)
CORPUS
con Officina Pontormo: Sara Campinoti, Valerie Claroni, Martina Platania, Maria Vittoria Feltre, Martina Grisafi, Manuel Paolini, Elisa Scarselli, Luca Zanni; Gruppo Cerbiatti Firenze: Shirin Bieri, Sonia Bieri, Eva Torchi
Un gruppo di giovani danzatori interpreta una coreografia sul senso della folla, del nascondersi e dell’apparire. Nascondersi nella folla è anche dar vita a una generosità del gesto che continua a vivere nel suo defilarsi, nel suo sostenere l’altro. L’intervento di danzatrici bambine costituisce la metrica insistita nei corpi.

venerdì 12 luglio  h 21.00, h 21.45, h 22.30
Cenacolo di Sant’Apollonia, affresco di Andrea del Castagno (Via XXVII Aprile, 1)
IL SUONO DI UNA MANO
con Daniel Dos Prazeres Brinco, Christophe Tsongui Owona
Un uomo, un uomo doppio, bifronte; due uomini giovani. Giocano a mettere figure nello spazio. Come due guerrieri, ripetono gesti preparati, stando all’ascolto. Si tratta di un rituale che abbandona ogni oggetto per tornare a essere contemplato nella misura del corpo, di un unico corpo.

Per informazioni:
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