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venerdì 19 aprile 2024

La scuola di grafica ''Il Bisonte'' espone le opere degli allievi all'Archivio Storico

09-10-2013
Che fine ha fatto l'"aura" delle opere d'arte nell'era della loro riproducibilità tecnica? si chiedeva Walter Benjamin nel 1936. La questione era destinata a non esaurirsi ma a diventare attuale anche ai giorni nostri. In un tempo in cui il concetto ha sostituito in gran parte la materia, la sfida è riuscire a dare un senso alla produzione dell'arte "tradizionale". Una sfida che la scuola internazionale di grafica "Il Bisonte" ha accettato con grande entusiasmo e voglia di vincere. Questa volontà viene ben espressa dalla mostra di fine anno 2013 inaugurata martedì 5 ottobre presso Palazzo Bastogi, sede dell'Archivio Storico del Comune di Firenze. L'esposizione raccoglie le opere più rappresentative degli allievi della Scuola in via San Niccolò. I lavori sono il frutto di corsi di alta specializzazione in alcune tecniche grafiche molto particolari, vale a direl'acquaforte, l'acquatinta, la litografia, la xilografia e la serigrafia. La mostra è corredata dagli strumenti del "mestiere", usati per realizzare le opere, a sottolineare lo stretto legame con la manualità e la vocazione artigianale di queste arti.
"Una delle cose più belle delle incisioni è che sono originali e uniche. Incidere è un po' come scrivere, ogni artista ha un tratto che lo caratterizza, ognuno di questi ragazzi ha un proprio stile, la sua impronta" spiega Manuel Ortega, professore della Scuola.
La storia de Il Bisonte inizia nel 1959, quando nasce come stamperia per volere di Maria Luigia Guaita, figura di riferimento per Firenze, prima come partigiana antifascista, poi come promotrice della vita culturale della città. Il nome rimanda all'animale, che per le sue caratteristiche naturali non è un predatore aggressivo ma allo stesso tempo è capace di difendere se stesso. Venne scelto questo animale totemico affinchè il suo comportamento fosse di esempio per l'attività. Inoltre il richiamo suggestivo è ai pittogrammi preistorici, raffiguranti questo tipo di animali, primo esempio di incisione su pietra, ovvero di litografia in senso lato.Nel 1983 la stamperia diventa anche scuola per lo studio dell'arte grafica, trasformandosi in un vero e proprio laboratorio artigianale sul modello delle botteghe rinascimentali. Ad oggi Il Bisonte è portato avanti con entusiasmo dal Presidente Simone Guaita, pronipote della fondatrice. Gli alunni, in parte stranieri e in parte italiani, possono seguire corsi di alto livello sotto il controllo di maestri professionisti e in laboratori attrezzati. Tuttavia l'offerta formativa non si limita a questo, sono infatti attivi anche dei corsi di base pensati per chi non ha mai avuto a che fare con il tochio. Lo scopo è quello di istruire e sensibilizzare un pubblico di potenziali fruitori. Il poblema, spiega Guaita, è che non c'è più un pubblico che ha le conoscenze per apprezzare questo tipo di arte, già di per sè di nicchia: gran parte delle persone addobba le pareti della propria casa con poster e stampe prodotti in serie, quando invece potrebbe acquistare alle stesso prezzo un'opera originale di un promettente giovane artista di cui esistono al massimo una decina di copie.
L'iniziativa, ad ingresso gratuito, è in programma fino al 18 ottobre all'Archivio Storico del Comune di Firenze, in via dell'Oriuolo.
Info: www.ilbisonte.it

di Andrea Baroncini