Città di Firenze
Home > Webzine > Presentato il dipinto restaurato ''Le tre sorelle'' a Palazzo Pitti
giovedì 18 aprile 2024

Presentato il dipinto restaurato ''Le tre sorelle'' a Palazzo Pitti

29-04-2014

Alla Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti il quadro di una donna dalla grande cultura e dallo straordinario talento ritorna allo splendore originario.
"Le tre sorelle", della pittrice Elisabeth Chaplin (1890-1982), è stato oggetto di cura ed interesse da parte dell'Associazione Culturale Il Palmerino, nella volontà e nel progetto di investire sullo studio e la riscoperta di donne artiste operanti a Firenze nel XX secolo. Grazie al contributo della Fondazione Advancing Women Artists, questa riscoperta è stata possibile e grazie all'abilità di Rossella Lari e alla direzione di Alessandra Griffo, il restauro è riuscito con indubbio successo. Così la Sala del Fiorino di Palazzo Pitti accoglie nel suo affascinante e raffinato candore uno scuro, quasi austero, ma senz'altro umano frammento di vita della pittrice francese di origine inglese, che in giovane età si trasferì con la famiglia sulla collina di Fiesole. Un tripudio di donne nella sala, per rendere omaggio al talento femminile e per auspicare che questo restauro possa costituire "un rinnovato impegno nei confronti delle tante artiste che in diversi momenti della storia hanno condiviso le loro vite creative con la Toscana e non solo", ha detto Jane Fortune, Fondatrice e Presidente di Advancing Women Artists. Un grande spazio tutto per un tesoro a lungo rimasto nascosto, nei depositi della Galleria e all'ombra dell'intenso bagliore delle grandi figure artistiche (maschili) della sua epoca e che adesso svela il suo splendore e si rivela per quelle notevoli qualità sicuramente già note ai contemporanei, che nel 1910 ne celebrarono il valore con la medaglia d'oro per l'esposizione alla Società di Belle Arti di Firenze. Si tratta di una delle 724 opere di famiglia direttamente donate dall'artista alla Galleria nel 1974: un omaggio ancor più prezioso se pensiamo che Elisabeth si ritrovava spesso vincolata ai suoi dipinti da un legame viscerale, tanto da richiedere un altissimo prezzo per separarsene, sicura che nessuno li avrebbe amati tanto quanto lei da accettare. Un'autodidatta, dalla cultura libera; il padre che le insegnava le materie scientifiche e la madre quelle letterarie, come racconta lo storico dell'arte Giuliano Serafini; una madre, Marguerite Chaplin Bavier Chauffour, che rivedeva nell'indole artistica della figlia la rinascita del genio appartenuto all'avo Charles Chaplin, apprezzato da  Eugenia de Montijo, moglie di Napoleone III e ultima sovrana di Francia. Da questa iniziativa è scaturito anche un libro "Chaplin e Costa- Pittrici straniere in Toscana: una riscoperta", un documento delle vite e delle opere di due artiste: Elisabeth Chaplin e Lola Costa, legate dalla comune residenza a Fiesole e dal carattere prettamente internazionale; ed una mostra: "Mitologie Private" a Villa Il Palmerino (via del Palmerino, Firenze), inaugurata Lunedì 28 Aprile. "I grandi capolavori sono sotto gli occhi di tutti, mentre le opere meno note sono nel cuore di chi ama e protegge l'arte", ha detto Cristina Acidini, Soprintendente per il Polo Museale fiorentino e per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico, e questo incantevole restauro potrà forse portare nel cuore anche dei semplici curiosi un dipinto legato ad affetti in cui ognuno di noi può riconoscersi. Può farci innamorare di sguardi che ci fissano forse dubbiosi, impassibili, impenetrabili se non con la fantasia, e della maestria di un'artista che riesce a non cadere nella monotonia anche nella scelta dello stesso colore per due vestiti, il suo e della piccola sorellina: non un'unica macchia ma due corpi vicini eppure così distinti. Tre figure che ci adescano con la loro irrimediabile emblematicità.

Per informazioni:  www.palmerino.it o www.polomuseale.firenze.it
                          

 di Enrica Pulcinelli