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martedì 23 aprile 2024

Dall’Egitto dei Faraoni al Giappone dei Samurai: restauri tessili in mostra all’Opificio

21-05-2014
Mercoledì 21 maggio si apre la mostra "Dall’Egitto dei Faraoni al Giappone dei Samurai attraverso il Medio Oriente islamico: recenti restauri del Settore Materiali Tessili dell’Opificio", alle ore 17.00, presso l’Opificio delle Pietre Dure (via degli Alfani, 78 - Firenze). L'esposizione, in programma fino al 13 settembre, permetterà di ripercorrere mille anni di storia dell’arte tessile compiendo un viaggio da Siena al Giappone attraverso l’Egitto, in un luogo nel quale da secoli si manifesta il sapere di artisti e di maestranze specializzate nella produzione di raffinati manufatti in pietre dure.
L'iniziativa, curata da Marco Ciatti e Susanna Conti e realizzata in collaborazione con l’Associazione Amici dell’Opificio, ripercorre il lavoro svolto negli ultimi anni dal laboratorio di restauro dei Manufatti Tessili, con la presentazione per la prima volta al pubblico di alcune delle opere restaurate, tra le quali figurano anche due lavori che sono stati oggetto di tesi dell’ultimo corso formativo della Scuola di Alta Formazione e di Studio dell’Opificio.
Sarà possibile osservare tessili intrecciati provenienti dall’Egitto, opere che rimandano alla quotidianità di 2400 anni fa, come contenitori, sandali e borsetta, affiancati da altre interessanti e più recenti testimonianze dell’arte tessile. Tra queste un Velo e un Cuscino di provenienza mediorientale e di epoca medievale, rinvenuti nel Reliquiario del Braccio di San Giovanni Battista del Museo dell’Opera metropolitana del duomo di Siena, rarissimi e preziosi esempi di tessuti in seta, lino e oro, conservati come reliquie di uno dei Santi più venerati della storia cristiana.
Altre reliquie, presenti in mostra, provengono dalla sepoltura di San Basso, santo venerato sin dall’antichità e protettore di Cupra Marittima. L’eccezionalità di tali opere è rappresentata dallo stato di conservazione delle scarpe e del pettorale che adornavano e impreziosivano il corpo del Santo, e dalla possibilità di vedere, per la prima volta distesi, i veli rinvenuti vicino al Santo.
Conclude il percorso della mostra un raro costume giapponese, chiamato Manchira, parte dell’armatura di un samurai di alto rango. Questo indumento era destinato alla protezione del torace in battaglia oppure anche, data la sua pregevole manifattura, ad essere impiegato quale parte di un’armatura da parata.
La mostra rientra nella serie di iniziative denominate "Effetto restauro" con un ricco corredo di immagini che illustrano le opere nel dettaglio e alcune fasi del delicato intervento di conservazione cui esse sono state sottoposte.
Info: www.opificiodellepietredure.it