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giovedì 25 aprile 2024

Materia Prima: ''El Cimarrón'' di Hans Werner Henze al Teatro Cantiere Florida

10-01-2015
Sabato 10 gennaio, alle ore 21.00, al Teatro Cantiere Florida, all’interno della rassegna Materia Prima, debutterà “El Cimarrón”, opera di Hans Werner Henze (1926-2012).
Il nuovo anno al Teatro Cantiere Florida si apre con un recital per quattro musicisti coprodotto da Murmuris e GAMO Firenze, con il sostegno della Ernst von Siemens Musikstiftung. I protagonisti sono il baritono Maurizio Leoni che interpreta El Cimarrón, il chitarrista Luigi Attademo, il flautista Luciano Tristaino e il percussionista Maurizio Ben Omar, tutti coinvolti nella sperimentazione sonora che caratterizza quest'opera, vero e proprio vertice della musica e della storia della composizione contemporanea.
Hans Werner Henze scrive El Cimarrón durante il suo soggiorno cubano tra il 1969 e 1970. Come egli stesso racconta, in quegli anni si stava interrogando sulla possibilità di scrivere un ciclo di canzoni basate su un contenuto politico, uscendo dalle modalità in cui Brecht aveva lavorato con Weill, Eisler o Dessau.  Il testo di “El Cimarrón” nasce dal racconto autobiografico che Esteban Montejo, un tempo schiavo nelle piantagioni di canna da zucchero, rende al giornalista e scrittore Miguel Barnet. All'epoca dell'incontro con Barnet, Montejo è più che centenario. Il suo racconto attraversa tutta la storia di Cuba, partendo dalla liberazione dalla schiavitù, alla Guerra di Indipendenza contro gli spagnoli, fino alla Rivoluzione castrista. Henze chiede ad Hans Magnus Enzensberger di realizzare un libretto dal libro di Barnet, e ne scaturisce un testo in quindici quadri che sono simbolici e rappresentativi della vicenda di El Cimarrón. L’opera rappresenta certamente uno dei punti più avanzati della sperimentazione di Hans Werner Henze. Questo lo si coglie fin dalla scelta dell'organico – percussioni, chitarra e flauto, oltre alla voce – che segna un assieme timbricamente molto vario. Lo spettro sonoro è altrettanto articolato, si parte da un numero altissimo di strumenti a percussione (circa sessanta), che rappresentano di per sé un organico autonomo, per poi passare ai flauti (dal basso all'ottavino, oltre all'armonica a bocca e lo scacciapensieri) e la chitarra: flautista e chitarrista sono comunque impegnati alla realizzazione di alcuni effetti sia sui propri strumenti, sia operando molto frequentemente sulle percussioni. La scrittura vocale è estrema, e passa da situazioni in cui l'elemento del parlato diventa preponderante, ad effetti quasi onomatopeici. Il linguaggio adottato per ciascuno strumento è molto specifico e include un alfabeto timbrico molto complesso, mentre la scrittura si sviluppa tra momenti di improvvisazione a momenti in cui sono riconoscibili ritmi di danze popolari. 
Info: www.teatroflorida.it