Città di Firenze
Home > Webzine > Bargello, il primo museo che ''dialoga'' coi visitatori
venerdì 29 marzo 2024

Bargello, il primo museo che ''dialoga'' coi visitatori

13-02-2015

Novità al Museo Nazionale del Bargello di Firenze, che tra tre mesi compie 150 anni. Da qualche giorno nel Salone di Donatello – dove si trovano innumerevoli capolavori - è stato istallato “Mnemosyne”, sistema altamente innovativo che si propone di offrire al visitatore, oltre che un’esperienza emozionale, sia una maggiore comprensione delle opere, sia di evitare un sovraccarico di notizie proponendogli invece contenuti informativi relativamente alle opere che, tra le tante ammirate, hanno destato maggior interesse.
Attraverso una rete di videocamere posizionate nel Salone e gestite da un software di visione artificiale, l’innovativo sistema è in grado di:
• identificare il visitatore all’interno del Salone e rilevarne il percorso;
• misurare i tempi di permanenza davanti alle opere;
• identificare quali tra le opere esposte hanno attratto maggiormente il suo interesse;
• offrirgli l’opportunità di ampliare le proprie conoscenze. 
Infatti, grazie al sistema “Mnemosyne”, su un tavolo interattivo all’uscita del salone il visitatore troverà, per le opere che lo hanno maggiormente interessato, informazioni di approfondimento e collegamenti con altre opere nel museo o nella città di Firenze.
Il Bargello è il primo museo al mondo a sperimentare “Mnemosyne”, progetto che ha richiesto l’impiego di sei ricercatori per quattro anni ed è stato finanziato dalla Regione Toscana e realizzato dall’Università di Firenze con il Centro per la Comunicazione e Integrazione dei Media, diretto da Alberto Del Bimbo, e da Thales Italia SpA, insieme alla Direzione del Museo Nazionale del Bargello, con la preziosa collaborazione del responsabile tecnico del museo, Cristina Valenti e  dell’allora responsabile delle reti informatiche del Polo Museale Fiorentino, Armando Niccolai.
Le innovazioni tecnologiche all’interno dei musei – ha sottolineato Alessandra Marino, Soprintendente ad interim per il Polo Museale Fiorentino – costituiscono un utile e interessante supporto alla relazione tra visitatore e opere; sono anche particolarmente lieta che questo nuovo sistema tecnologico sia sperimentato nel Museo del Bargello, proprio nel periodo che ne celebra i 150 anni dalla sua Fondazione”.
“"Per il Museo Nazionale del Bargello – ha detto il Direttore del museo, Ilaria Ciseri – si tratta di un’ottima occasione: l’applicazione delle moderne tecnologie alla fruizione del patrimonio è del resto una delle principali linee guida dei nostri prossimi progetti”.
Noi crediamo che un’esperienza culturale debba concretizzarsi in un approfondimento dei contenuti e non in una loro banalizzazione o riduzione ad un gioco – ha aggiunto Alberto Del Bimbo -. Il nostro obbiettivo è stato pertanto realizzare una soluzione tecnologica sufficientemente complessa che cercasse di comprendere su quali opere un visitatore desiderasse qualcosa di più di qualche informazione sommaria … E tutto questo semplicemente osservandolo durante la visita, senza obbligarlo a portare con sè dispositivi particolari o fare alcuna azione davanti alle opere di interesse”.
Da segnalare che l’installazione è la prima realizzazione del Centro di Competenza regionale NEMECH New Media for Cultural Heritage, costituito da Regione Toscana e Università di Firenze con il supporto del Comune di Firenze.

SISTEMA INNOVATIVO
Il sistema è innovativo perché:
• è la prima installazione in un contesto museale reale di un sistema di visione artificiale per offrire ai visitatori informazioni personalizzate sui propri interessi individuali;
• è completamente non intrusivo: al visitatore non è richiesto di utilizzare dispositivi mobili, come guide o smartphone.

IL RISPETTO DELLA PRIVACY
Il sistema opera in modo del tutto rispettoso della privacy del visitatore. Le telecamere e il sistema di visione, infatti, non rilevano informazioni sui tratti facciali dell’individuo, ma solo dati sull’apparenza della sua figura quali colore e tessitura degli abiti. L’apparenza del visitatore è codificata in una stringa di numeri che ne cattura la maggior parte degli elementi distintivi. I descrittori numerici sono quindi confrontati tra loro per effettuare la re-identificazione del visitatore e infine vengono eliminati al termine del percorso. Le immagini riprese dalle videocamere non sono registrate. Il sistema resterà installato in via sperimentale fino a giugno 2015.

Per ulteriori informazioni: www.polomuseale.firenze.it