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venerdì 19 aprile 2024

''Ce ne andiamo per non darvi altre preoccupazioni'' al Teatro Cantiere Florida

19-03-2015
Giovedì 19 marzo prosegue la rassegna Materia Prima con lo spettacolo "Ce ne andiamo per non darvi altre preoccupazioni" di Daria Deflorian e Antonio Tagliarini, alle ore 21.00, al Teatro Cantiere Florida (via Pisana, 111/R).
Vincitore del premio UBU 2014 come novità italiana e ricerca drammaturgica, il testo trae ispirazione da un’immagine del romanzo di Petros Markaris “L’esattore” (2011).
Siamo nel pieno della crisi economica greca quando vengono trovate le salme di quattro donne, pensionate, che si sono tolte volontariamente la vita. «Abbiamo capito che siamo di peso allo Stato, ai medici, ai farmacisti e a tutta la società –spiegano in un biglietto – Quindi ce ne andiamo per non darvi altre preoccupazioni. Risparmierete sulle nostre pensioni e vivrete meglio». Come hanno ordito queste quattro donne anziane questo singolare complotto contro la loro società in crisi? Daria Deflorian e Antonio Tagliarini hanno circoscritto il proprio immaginario tra il momento in cui le donne prendono i sonniferi e quello in cui una ad una lasciano la vita nell’immacolato piccolo appartamento di periferia. “Ma chi ce l’ha fatto fare?” dice una delle quattro e scoppia in una fragorosa risata, mentre è già distesa sul letto aspettando l’effetto delle pasticche ingoiate con della vodka, “uno dei modi più sicuri di fare una morte tranquilla nel sonno”.
La scena raccontata da Markaris – raccontano Daria Deflorian e Antonio Tagliarini – ci  ha anche fatto riflettere sul suicidio non come gesto esistenziale ma come atto politico estremo. Esistono suicidi altruistici? Siamo andati a cercare altri gesti simili nella realtà della Storia. Quello di Jan Palach, che durante la Primavera di Praga nel 1969 si è dato fuoco come atto di protesta contro la censura e quello del monaco vietnamita, Thich Quang Duc che, nel 1963, ha fatto lo stesso gesto per combattere la persecuzione contro la sua religione. Non un racconto, né un resoconto, ma un percorso dentro e fuori queste quattro figure di cui non si sa nulla se non la tragica fine. Un percorso fatto di domande e questioni che sono le loro, ma sono soprattutto le nostre. Usiamo lo spazio di libertà della scena per scatenare la nostra collera, sanare l’eccesso di positività che ci circonda, i comportamenti rigidamente politicaly correct, la commozione facile, il sorriso stereotipato delle relazioni sociali, le ricette per vivere con serenità le ingiustizie che ci toccano. La decisione di andarsene delle quattro pensionate, in bilico tra la rinuncia esistenziale e l’atto politico, diventa un rifiuto della nostra “società della stanchezza”, come l’ha definita il filosofo Byung–Chul Han. Una società sempre più assertiva e ottimista perché incapace di altro, e oramai dolcemente declinante verso l’impossibilità della dignità della vita.
Biglietti: 15€ intero 12€ ridotto.
Info: www.teatroflorida.it