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sabato 20 aprile 2024

''La poesia non ha segreti'': incontro (e breve viaggio in versi) con il critico Luigi Tassoni

13-04-2015

Lunedì 13 aprile 2015, alle ore 17.00, al Teatro l’Affratellamento di Firenze (via Giampaolo Orsini, 73) la Fondazione il Fiore organizza una lectio magistralis del critico letterario Luigi Tassoni accompagnata da letture di poesie di Ungaretti, Penna, Caproni, Zanzotto e de Angelis, con prologo ed epilogo in versi di Caramella.

“La poesia non ha segreti – il lettore di poesia oggi” è il titolo della lectio magistralis di Luigi Tassoni, docente e direttore del dipartimento di Italianistica dell’Università di Pécs. Una lezione lungo la quale saranno affrontati e letti da Angela e Andrea Giuntini, incorniciati fra due poesie di prologo e tre di epilogo di Alberto Caramella (a cui è dedicato l’incontro e che Luigi Tassoni ha conosciuto e molto apprezzato), alcuni versi di cinque «autori storici della contemporaneità» che «segnano le tappe di un modo di vedere la parola poetica» che sta molto a cuore a Tassoni: Giuseppe Ungaretti, Sandro Penna, Giorgio Caproni, Andrea Zanzotto e Milo de Angelis.

«Lo spunto della mia relazione – spiega Luigi Tassoni – è un po’ provocatorio, perché il titolo può sembrare chiaramente un’antifrasi. Ma l’idea è che si possa assicurare al pubblico una lettura più cosciente. E cercherò di dimostrarlo con l’aiuto degli attori che è possibile seguire il discorso della poesia attraverso alcune accortezze da parte del lettore». «Il percorso che ho scelto – aggiunge – è a me molto caro, anche perché di alcuni dei poeti considerati ho contribuito io stesso a divulgare e a studiare meglio l’opera in Europa e negli Stati Uniti».

Si comincia con l’ultimo testo poetico di Giuseppe Ungaretti (Alessandria d’Egitto 1888 – Milano 1970), “L’Impietrito e il Velluto” (scritto tra l’ultimo dell’anno del 1969 e capodanno 1970): «apre a delle possibilità – dice Tassoni -, è un testo della modernità perché è come se contenesse in sé dei motivi sviluppati nei decenni successivi». Il secondo poeta esaminato, completamente diverso, è Sandro Penna (Perugia 1906 – Roma 1977), di cui verrà letta una delle prime poesie, “La vita… è ricordarsi di un risveglio”, «dove con un lessico limitato riesce a dire moltissimo».

Dopo si passa a tre poeti che Tassoni ha frequentato e con cui è stato familiare anche a livello personale. Di Giorgio Caproni (Livorno 1912 – Roma 1990) verrà affrontato il componimento “Res amissa” (la cosa dimenticata), che dà il titolo all’ultima sua raccolta, pubblicata postuma nel 1991 a cura di Giorgi Agamben, e che «racconta qualcosa che sembra essere perduto e invece è stato ritrovato…». Anche di Andrea Zanzotto (Pieve di Soligo 1921 – Conegliano 2011) si guarderà l’ultima raccolta poetica, ‘Conglomerati’ (2009), concentrandosi su due poesie dedicate a Silvia, con esplicita eco leopardiana. E per finire, una silloge di Milo de Angelis (Milano 1951), che Tassoni considera il maggiore poeta italiano vivente, dal suo libro ‘Tema dell’addio’ (2005): «qui il segreto starà nel capire che ciò che sembra un addio è in realtà una frequentazione quotidiana…».

L’epilogo, come anticipato, saranno tre poesie di Alberto Caramella (Firenze 1928 – 2007) da ‘Il libro liberato’, come le due del prologo. «Caramella – conclude Tassoni – credeva nel segreto del mondo e credeva di poter scoprire segreti e di poter dare loro un nome attraverso la parola poetica».

Per ulteriori informazioni, Fondazione Il Fiore. Tel.: 055-225074