Vincitori dell’edizione della Battle Of The Bands Italia 2014, il rock contest organizzato da Hard Rock e da Virgin Radio Italia, gli El Santo, ritornano ad infiammare il palco dell'Hard Rock Cafe che li ha consacrati tra le rock band emergenti italiane Venerdì 17 aprile 2015, alle ore 22:00 proprio a pochi giorni dalla scadenza delle iscrizioni, dell’edizione 2015 della Battle of The Bands Italia, prevista per lunedì 27 aprile. Attesissimo quindi il ritorno dei ragazzi milanesi all’Hard Rock Cafe di Firenze che darà spazio al rock italiano fatto di sonorità “grezze”, aggressioni elettriche e suoni lo-fi, testi sarcastici e disincantati che attingono dall’immaginario delle arti visive e della letteratura con la band carica di energia e che ha un rapporto particolare con Hard Rock.
El Santo sono un progetto musicale nato nel 2011 dalla collaborazione tra Giorgio Scorza, Daniele Mantegazza e Lorenzo Borroni, tre ex componenti de La Stasi ("L'estate è vicina", 2007, Baracca & Burattini/Audioglobe), e Pasquale Defina (noto per aver lavorato a progetti come Volwo, Atleticodefina, e collaborato con gli Afterhours, Manuel Agnelli e Emidio Clementi, Sainkho Namtchylak, Steve Piccolo e Cristina Donà), produttore artistico e membro aggiunto della band durante la prima fase dell’attività live. Il loro nome omaggia il misterioso lottatore messicano mascherato degli anni '60, ma sintetizza ed evoca le atmosfere, i colori e le sensazioni che hanno guidato la band nella realizzazione del loro disco d'esordio “Il topo che stava nel mio muro”. Un album registrato in soli tre giorni alle Officine Meccaniche di Mauro Pagani, con la produzione artistica di Pasquale De Fina. In quest'occasione la band si è avvalsa della partecipazione di Pancho Ragonese al pianoforte, Fender Rhodes e Wurlitzer, di Roberto Romano (già Rossomaltese, poi Volwo, ora Baustelle) al sax e clarino, di Stefano Mazzucchelli al basso e della voce di Federica Vino. Al banco, Antonio “Cooper” Cupertino, che ha collaborato alla stesura delle parti elettroniche dei rec. Il disco propone ruvidità elettriche e asperità analogiche, di atmosfere desertiche e liriche sarcastiche, nato sull'onda dell'urgenza di filmare un momento preciso delle loro vite.
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