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venerdì 19 aprile 2024

''E il modo ancor m'offende'': i versi di Dante in uno spettacolo contro la violenza

18-06-2015
E' ancora una volta Dante, il sommo poeta, che in occasione dei festeggiamenti per i 750 anni dalla sua nascita, ci spinge a riflettere su problemi di profonda attualità. Giovedì 18 giugno alle 19.00 all'auditorium al Duomo, i suoi versi diventano protagonisti di uno spettacolo di teatro civile dal titolo "E il modo ancor m'offende. Storie di donne offese dalla violenza". La piéce di Giulio Turone, diretta da Igor Grcko, nata dalla collaborazione tra il Museo Casa di Dante, la Fondazione Romualdo Del Bianco con il patrocinio del Comune di Firenze, si concentra sul dialogo tra un eccentrico professore e un'aspirante docente di educazione all'uguaglianza; un uomo e una donna che si confrontano grazie alle voci di Alessandra Mandese e Giuliano Turone. Lo spettacolo, come potrete facilmente intuire dal titolo, parte proprio dai versi danteschi, quelli che il sommo poeta dedica nel V canto dell'Inferno ai lussuriosi Paolo e Francesca. Due anime che celano una storia di profonda violenza che culmina con la loro morte per opera del funesto marito di lei, Giotto Malatesta. Dall'incipit poetico ha inizio così un viaggio che attraversa le epoche per catapultarci dal passato al presente; dalla vita di Francesca da Rimini a quelle di alcune contemporanee come Franca Viola, che nella Sicilia degli anni Sessanta seppe negare il matrimonio riparatore a chi l'aveva rapita e violentata e Lucia Annibali, l'avvocatessa sfregiata in volto con l'acido dall'ex fidanzato. Protagoniste di ieri e di oggi che rivelano l'urgenza di ingaggiare una battaglia culturale, la sola arma utile per abbattere un problema sempre più presente nella nostra società.
“Un appuntamento importante- ha dichiarato la presidente della commissione Cultura e Sport del Comune di Firenze, Federica Giuliani- uno spettacolo che vuole arrivare al cuore delle persone per trattare un tema delicato e importante. Credo che la cultura possa avere un grande potere nel cambiare la struttura sociale”.
Con "E il modo ancor m'offende" l'arte mostra il suo impegno sociale e fa leva sulla sua potenza scenica per lanciare un messaggio nobile scritto con il linguaggio della non violenza. A ispirare lo spettacolo il poema del sommo poeta che ruota attorno alla figura femminile; inizia per volere di tre dame e culmina con la preghiera a Maria, passando per le vicende di Francesca, Pia dei Tolomei e Piccarda. Anime, peccatrici, sante ma soprattutto donne che come cita il titolo raccontano "Storie di Donne offese dalla violenza".

Per informazioni: www.museocasadidante.it 

Martina Viviani