26 spettacoli,
3 palcoscenici e un nuovo riconoscimento che lo ricolloca in una posizione di prestigio nel panorama teatrale nazionale: sono queste le premesse per la
stagione 2015-2016 del
Teatro Metastasio di Prato che festeggia il suo nuovo status di
Teatro di Rilevante Interesse Culturale con un'annata particolarmente ricca di proposte e nuove sinergie.
La nuova stagione confermerà la formula di successo del teatro pratese, onorando da una parte i
grandi classici della tradizione e accogliendo dall'altra
artisti innovativi e novità provenienti dall'Italia e dall'Europa. Carattere distintivo della stagione 2015-2016 sarà anche la commistione di diversi generi, con spettacoli che si apriranno alla
danza e al
circo, fino ad inaugurare il filone del
"teatro in musica". Come dichiarato dal
presidente della Fondazione Massimo Bressan, la nuova stagione sarà nel segno di altri due elementi chiave, ovvero collaborazione e radicamento nel territorio: importanti le nuove sinergie con la
Fondazione Toscana Spettacolo, per sostenere giovani compagnie regionali in una vera e propria
"logica di start up", con il
Museo Pecci che metterà a disposizione i suoi rinnovati spazi per alcuni spettacoli di Contemporanea Festival, con Università, scuole pratesi e fiorentine ed infine con il
carcere di Prato per attività sia artistiche che formative.
Andiamo adesso a conoscere la stagione 2015-2016, l'ultima che vedrà
Paolo Magelli alla direzione del teatro pratese.
Saranno in scena 26 titoli, due riprese (
"Hotel Belvedere" e
"Giochi di Famiglia"),
9 produzioni firmate da grandi artisti come
Valerio Binasco, Luigi Lo Cascio e
Sandro Veronesi e il tutto sarà diviso tra i tre spazi della Fondazione, ovvero
Metastasio,
Fabbricone e
Magnolfi che con questa stagione diventerà un palco di altissimo livello.
La stagione al Metastasio si dividerà idealmente in due parti: la prima avrà una decisa impronta "
mitteleuropea", mentre la seconda sarà dedicata alla
migliore drammaturgia italiana. L'apertura sarà affidata a
Romeo Castellucci con la prima nazionale di
"Schwanengesang D744", ciclo basato sulle musiche di Schubert e sulle poesie di vari autori; la stagione proseguirà con Binasco e il
"Porcile" di Pasolini interpretato dalla Compagnia Stabile e con
Pippo Delbono che proporrà un concerto-spettacolo insieme a
Petra Magoni. Sempre nella prima parte "mitteleuropea" troveremo
"Scandalo" di Schnitzler interpretato da
Stefania Rocca e Franco Castellano e "
Jadasmeeristblau. Il mare è blu" con
Adriana Asti. A fare da ponte tra la prima e la seconda parte della stagione sarà la comicità del duo
Antonio Rezza/Flavio Mastrella che lascerà poi spazio alla drammaturgia italiana con i lavori di
Eduardo De Filippo,
Luigi Pirandello e un confronto tra due testi di
Carlo Goldoni.La stagione del Fabbricone guarderà all'Europa, ai massimi autori del Novecento e agli artisti della scena contemporanea: l'apertura sarà affidata a
Sandro Veronesi con "
Non dirlo. Il Vangelo di Marco", monologo coprodotto dal Metastasio con il Festival di Spoleto e dedicato al suo omonimo libro, per accompagnarci in un affascinante viaggio intellettuale. Tra gli altri spettacoli in programma al Fabbricone segnaliamo anche
"La notte", altro spettacolo-concerto di Pippo Delbono, la
"Medea" di Seneca diretta da Paolo Magelli e intepretata da Valentina Banci e infine la chiusura affidata a
"Ghosts", spettacolo della coreografa argentina Constanza Macras.
Il Magnolfi sarà invece una finestra sulla drammaturgia emergente, sul teatro più nascosto: la stagione sarà inaugurata da due nuove produzioni in prima nazionale, ovvero "
Utoya" di Edoardo Erba e
"Virtù dell'oscurità", ispirato a un testo di
Virginia Woolf riadattato da una giovane regista e da una giovanissima drammaturga. A chiusura il grande ritorno di
Luigi Lo Cascio, dopo il successo di dieci anni fa con lo spettacolo "Nella tana", con
"Il sole e gli sguardi. La poesia di Pier Paolo Pasolini in una forma di autoritratto", spettacolo tratto dai lavori del poeta in coproduzione con il CSS di Udine.
L’attività produttiva della Fondazione non si esaurisce qua e altri titoli saranno presentati durante l’annata, ma quale sarà il futuro del teatro pratese? Questo l'impegno preso dal
sindaco di Prato Matteo Biffoni:
"Come amministrazione culturale vogliamo porre il Metastasio al centro del futuro della nostra città, che è capace di produrre ancora tanta cultura e spettacolo: in tutto questo - ha concluso Biffoni - c
aposaldo resterà il Metastasio ed è vitale che il teatro mantenga ciò che ha sempre rappresentato nella sua storia e sviluppi ancora di più la sua forza culturale".
Per conoscere nel dettaglio tutto il programma e le varie formule di abbonamento, consultate il sito
www.metastasio.it
di Alessandra Toni