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giovedì 28 marzo 2024

''L'Ascesa di Orfeo'' di Adi Da Samraj: prima mostra contemporanea al Museo del Bargello

09-07-2015
Nell'anno in cui celebra il 150° anniversario dalla sua fondazione, il Museo Nazionale del Bargello è pronto ad accogliere un'importante novità: giovedì 9 luglio alle ore 19.00 sarà inaugurata la prima mostra di un artista contemporaneo, "L'Ascesa di Orfeo: Fra e Oltre Rappresentazione e Astrazione" dello statunitense Adi Da Samraj nell'ambito della 26a edizione del Florence Dance Festival.

La mostra, che resterà aperta fino all'11 ottobre all'interno delle gallerie che si affacciano sul cortile, presenta le opere tratte dalle suites "Orfeo Uno" e "Linead Uno (Euridice Uno)" realizzate dall'artista nel 2007, un anno prima della sua scomparsa. Attraverso la realizzazione di immagini di sicuro impatto visivo, la mostra riprende e reinterpreta completamente il mito greco di Orfeo e Euridice, creando una "narrativa astratta", un dialogo tra antico e immagini digitali.
"L'ascesa di Orfeo" è stata possibile grazie alla stretta collaborazione con Da Plastique, fondazione responsabile della produzione e promozione delle opere di Adi Da il cui direttore esecutivo Stuart Gibson ha dichiarato quanto sia importante che un tale progetto sia ospitato proprio dalla nostra città: "Firenze è l'ideale: è la città dell'innovazione, della creatività e lo stesso Adi Da le era molto legato".

La mostra espone 9 grandi pannelli (tutti pezzi unici) e proiezioni multimediali che diventano vere e proprie tele digitali.
Come nel mito originale di Orfeo e Euridice, le suites di Adi Da presentano una figura eroica che dal mondo della luce discende nel mondo delle tenebre per salvare la sua amata, un mondo oscuro che rappresenta le sofferenze e le difficoltà in cui vivono gli esseri umani. A differenza della storia originale, dove Orfeo commette un errore fatale che pagherà con la perdita di Euridice, in questa rivisitazione riuscirà a liberarla dal mondo delle tenebre, così che la vittoriosa ascesa alla luce diventa il tema centrale delle due suites.

Tutto questo è ben interpretato dall'uso dei colori, tanto che la curatrice della mostra Marchelle Deranleau ha affermato come l'artista abbia creato un linguaggio per far comprendere le sue opere: i due colori primari, rosso e giallo, rappresentano il regno oscuro della sofferenza, Orfeo è il blu, mentre il bianco rappresenta la luce verso la quale tendono i due protagonisti.
Oltre al sapiente uso dei colori, caratteristico è il suo radicale approccio artistico e Stuart Gibson lo ha messo a confronto con il Rinascimento fiorentino: da una parte l'introduzione della prospettiva con Leon Battista Alberti nel XV secolo, dall'altra il suo superamento ad opera di Adi Da, che ha scelto la "non prospettiva", o meglio, l'"a-prospettiva".
Durante gli anni in cui ha lavorato con il digitale, l'artista ha inoltre sviluppato e definito alcuni principi di lavoro basati sull'astrazione. Nelle opere esposte al Bargello ne ha utilizzati due: da una parte le "Geomes", ovvero le "geometrie primarie" dei quadrati, dei cerchi e dei triangoli e dall'altra le "Lineads", le linee gestuali tratteggiate liberamente dalla mano dell'artista. Esempi di questi due principi di lavoro sono le immagini di biciclette e ruote, spesso rappresentate con forme astratte di cerchi e linee, utilizzate come metafore dei mezzi che Euridice può usare per l'ascesa dall'oscurità.

Non è finita qui: come sottolineato dalla direttrice del Museo del Bargello Ilaria Ciseri, l'arte di Adi Da si sposa molto bene con la danza ed era lo stesso artista ad amare profondamente ogni perfomance legata alle sue opere, come accaduto nel 2008 al Cenacolo di Ognissanti.
Così accadrà anche al Museo del Bargello: nei giorni 9, 10, 11 luglio in collaborazione con Florence Dance Company, la mostra celebrerà i 750 anni dalla nascita di Dante ospitando "Divina.com" di Keith Ferrone e Marga Nativo ispirato alla Divina Commedia. In scena nel cortile del Bargello, lo spettacolo dialogherà con le immagini create da Adi Da mentre si muovono sullo schermo, in una dinamica interazione con i ballerini e i colori dei loro costumi.

Per maggiori informazioni: www.polomuseale.firenze.it - www.daplastique.com - www.florencedance.org

di Alessandra Toni