L'attesa è finita: finalmente si svela al pubblico "
Bellezza divina tra Van Gogh, Chagall e Fontana".
"Una mostra importante-ha dichiarato
Arturo Galansino, direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi di Firenze-
non solo per i capolavori che la popolano, ma perché vuole porre l'accento su uno degli aspetti meno noti dell'arte contemporanea: il sacro".
Dal 24 settembre al 24 gennaio 2016,
Palazzo Strozzi, diventa teatro di una profonda riflessione che coinvolge due universi, la cultura e la fede; due anime forti che nei secoli hanno dimostrato di sapersi amare e detestare, senza tuttavia poter fare a meno l'una dell'altra. La dimensione spirituale ha da sempre affascinato l'essere umano spingendolo ad esprimere la propria idea di Dio, con tecniche, materiali e approcci diversi in quanto, come diceva Chagall,
"la Bibbia è la più grande tavolozza in cui ogni artista intinge i suoi pennelli".
E così si sono ritrovate a Firenze ben 90 opere frutto del genio di
Domenico Morelli, Gaetano Previati, Felice Casorati, Gino Severini, Renato Guttuso, Lucio Fontana, Emilio Vedova, Vincent van Gogh, Jean-François Millet, Edvard Munch, Pablo Picasso, Max Ernst, Stanley Spencer, Georges Rouault e
Henri Matisse. Tele e sculture che grazie a
Lucia Mannini, Anna Mazzanti, Ludovica Sebregondi e
Carlo Sisi, si confrontano per dar vita a un romanzo iconografico, suddiviso in sette capitoli, ambientato tra la seconda metà dell'Ottocento e il Novecento. Tutto inizia durante la Restaurazione, quando davanti all'incertezza ideologica, l'arte sacra torna a rivivere nelle pale di grandi dimensioni che dominano la prima sezione, "
Dal Salon all'altare", come i "
Maccabei" di Antonio Ciseri. Sotto il rigore classico che domina questo quadro in realtà lo spettatore nota tutta la passione della militanza sociale. Poco distante in "
Rosa mystica" incontriamo il Simbolismo e il suo rinnovato culto per la Madonna, ora contadina, donna nobile o provocatoria, come quella rappresentata da Edvard Munch. Le parti centrali del percorso seguono invece la narrazione evangelica, dall'Annunciazione alla Passione e Resurrezione di Cristo. Gaetano Previati in "
Georgica" porta in scena il lato più umile della Sacra Famiglia, mentre Luigi Colombo la proietta nel XXesimo secolo all'interno di uno scenario futurista. Dopo le "
Parabole" si giunge alla "
Via Crucis" e infine alla "
Crocifissione"; l'episodio più tragico della storia di Cristo diventa qui un emblema attraverso cui rappresentare i drammi della Storia. Dalla dialettica inquieta che trapela dall'immagine guida della mostra, la "
Pietà" di Van Gogh, all'irruenza di Otto Dix, per raggiungere la "
Crocifissione bianca" di Marc Chagall, un'opera che lancia un vero e proprio messaggio di speranza e di denuncia. Il verbo diventa sulla tela allegoria di un intero popolo, gli ebrei, come possiamo notare da alcuni accorgimenti: il pittore sostituisce gli angeli con tre anziani e la corona di spine con un copricapo. Si prosegue poi scoprendo i progetti di Gino Severini e la dicotomia tra l'architettura dello spazio e la decorazione, protagonista del video-trittico "
Spazio, luce, sacralità". La mostra si chiude con l'atto più intimo della fede, la "
Preghiera", che ha ispirato tra i tanti Felice Casorati, Cagnaccio di San Pietro e Jean-Francois Millet che con il suo "
Angelus", esprime con forza il rapporto tra l'uomo e sua madre, la natura.L'esposizione è il frutto della collaborazione tra la Fondazione Palazzo Strozzi, l'Arcidiocesi di Firenze, l'Ex Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze, l'Associazione Mus.e e i Musei Vaticani.
"Una mostra che lascerà il segno- ha dichiarato
Cristina Acidini-
La sorpresa consiste nel toccare con mano la varietà di accenti artistici e culti che la rassegna accoglie sotto lo stesso tetto. Ogni artista infondo ha colorato il sacro della propria quotidianità creativa, attualizzandolo. Questa, come ogni mostra, è un punto di arrivo ma allo stesso tempo un punto di partenza". E' da qui, dalle opere di "Bellezza divina" in mostra a Palazzo Strozzi, che s'inizia a scrivere una nuova storia in cui l'arte sacra scende dagli altari per incontrare il Mondo e dar vita a un dibattito che non conosce differenze di colori e religioni.
Per informazioni:
www.palazzostrozzi.org Martina Viviani