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venerdì 29 marzo 2024

''Toscana '900. Da Rosai a Burri'' in mostra a Villa Bardini

03-10-2015
"'Piccoli grandi musei' celebra dieci anni di lavoro- ha dichiarato Elena Pianea, dirigente dell'assessorato alla cultura della Regione Toscana- con una sfida sul Novecento. Una storia non facile da raccontare al pubblico. Il messaggio è che in Toscana, dopo aver visitato i luoghi dell'antico, si puo' tornare per guardare i luoghi del Novecento"
Si apre il 3 ottobre a Villa Bardini, "Toscana '900. Da Rosai a Burri. Percorsi inediti tra le collezioni fiorentine". Attori protagonisti di questa mostra, che resterà in Città fino al 10 gennaio 2016, sono capolavori poco conosciuti, nati dall'estro creativo di grandi artisti che hanno dominato la scena del Novecento italiano e internazionale: Balla, De Chirico, Donghi, Severini, Rosai, ma anche Fontana, Kandinskij, Picasso, Morandi, Pasolini e Picasso. Il percorso espositivo, ideato da Lucia Mannini e Chiara Toti, dall'alto di una delle terrazze più belle di Firenze, lancia una sfida e cerca di rompere le barriere che da sempre allontanano le "arti sorelle", pittura, scultura, scrittura e grafica. Pezzi unici, talvolta inediti che, dalle piccole realtà cittadine che li custodiscono normalmente frequentate da pochi sguardi,
si presentano al pubblico per dare un'esaustiva panoramica sul fervore che ha animato il secolo breve. Seguendo il criterio della provenienza, le opere sono state disposte in due aree: la prima accoglie quelle di cinque istituzioni pubbliche, la seconda, quelle del collezionismo privato. Il percorso inizia citando Lionello Venturi "Nel passato il gusto di raccogliere era legato all'orgoglio della proprietà... Oggi il collezionista sente la responsabilità sociale dell'opera sua e assegna alla sua raccolta uno scopo preciso di migliorare il gusto e raffinare la cultura in generale". Poi la parola passa ai capolavori di piccole e grandi dimensioni del Monte dei Paschi di Siena, "La scuola" ritratta da Felice Carena, "I giocatori di Toppa" con cui Ottone Rosai, celebra la quotinità dei quartieri fiorenti attraverso l'uso di un linguaggio minimale ma incisivo e "Donne per le scale" con Antonio Donghi dilata le forme per contrastare il rigore accademico.
Ma in un percorso che intende celebrare oltre cento anni di storia, non possono mancare "La tenda rossa" che cela un'inedita natura morta di Filippo De Pisis, "I pini" di Soffici, il "Paesaggio" di Giorgio Morandi e Alberto Burri che decide di abbandonare la tela per creare un collage di stoffe e fili. Dall'Archivio Bonsanti del Gabinetto Vieusseux arriva a Villa Bardini una galleria di personaggi illustri come Montale, Ungaretti, Pirandello, immortalati dall'inchiostro e dalla matita di Leonetta Pieraccini, o Arderigo Soffici e Luigi Dallapiccola che rivivono nei gessi di Quinto Martini; accanto a questi grandi nomi, un inetito Pier Paolo Pasolini, decide di sperimentare altri linguaggi espressivi e per farlo replica il suo profilo.
Sala dopo sala, nome dopo nome, si respira immediatamente l'atmosfera Novecentesca e quella voglia di creare che culmina con "la chiamata agli artisti" fatta da Felice Carena negli anni Trenta, documentata dai disegni dell'Accademia delle Belle Arti di Firenze. Il tema che domina questa sezione è il corpo umano colto nella sua quotidianità e naturalezza e rappresentato da Lorenzo Viani, Giorgio Morandi, Giuseppe Montanari, Marino Marini e Lorenzo Bonechi.
Poi di colpo ci troviamo a "sfogliare" i contributi di Kandinskij, Picasso, Duchamp, Dalì, Fontana e Warhol raccolti da Loriano Bertini e conservati alla Biblioteca Nazionale Centrale oppure a guardare le sculture, le fotografie, i gioielli e le stampe realizzate degli ex studenti dell'Istituto d'Arte di Porta Romana tra gli anni Venti o Trenta.
"In questa prospettiva di rivelazione- ha continuato Chiara Toti- non poteva mancare una sezione dedicata al collezionismo privato, da sempre filtro e integrazione alle raccolte museali. In particolare sono due le sale che accolgo le opere in ordine cronologico per dar vita a una sorta di raccolta ideale che incorpora scultura, grafica e pittura". Protagonisti di quest'area sono grandi talenti italiani e stranieri come Giacobo Balla, che con la sua "Grande serata nera al Salone Margherita" svela la consuetudine di riempire i teatri con spettacoli erotici, Ottone Rosai con "Trattoria Lacerba" e "Incontro in Via Toscanella" e Lucio Fontana che rappresenta il suo "Concetto spaziale" rompendo la tela bianca in tre punti.
La mostra nasce nell'ambito del progetto Toscana '900Piccoli Grandi Musei, promosso e organizzato da Ente Cassa di Risparmio di Firenze e della Regione Toscana. Dal 3 ottobre al 10 gennaio Firenze, la Città riconosciuta in tutto il Mondo per le glorie del suo passato Rinascimentale, svela al pubblico un profilo inedito e facendo dialogare artisti italiani e stranieri, si trasforma in roccaforte dell'arte moderna.

Per informazioni: www.toscana900.com 

Martina Viviani