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venerdì 29 marzo 2024

''Il libro e l'anima'', il primo romanzo di Davide Puccini all'UniFi

26-11-2015
Giovedì 26 novembre 2015, alle ore 16.00, presso la Biblioteca umanistica dell'Università di Firenze, piazza Brunelleschi n. 3/4, è in programma un incontro con Davide Puccini organizzato  dalla Fondazione il Fiore, in occasione dell'uscita del romanzo "Il libro e l'anima". A introdurre il debutto narrativo di Puccini, dopo il saluto del direttore della biblioteca, Floriana Tagliabue, intervengono due docenti dell'Ateneo fiorentino, Ernestina Pellegrini, professore di Letterature comparate e Massimo Fanfani, professore associato di Linguistica italiana e Maria Giuseppina Caramella, presidente della Fondazione il Fiore, che coordina i lavori.

Un bibliofilo che vive in una piccola città di altoforni e arrotonda lo stipendio catalogando e curando libri per conto terzi. E un volume misterioso che gli capita tra le mani, il Liber Universalis, dal valore incommensurabile e in grado di cambiargli la vita rendendolo ricco, ma anche potenzialmente capace di dannargli l’anima e foriero di sventure: una metafora del male e dei peccati capitali, in primis la superbia. Le pagine sono fortemente autobiografiche, a cominciare dalla città in cui è ambientato il romanzo, che è facilmente identificabile con Piombino, luogo di nascita e residenza dell'autore. Ma anche per la passione per i libri dell'erudito protagonista, Vladimiro Visdomini, così come Davide Puccini, che ha al suo attivo come filologo numerose edizioni di classici antichi e moderni (Sacchetti, Pulci, Poliziano, Ariosto, Fucini, Sbarbaro) e ha pubblicato quattro raccolte di poesia (la quinta uscirà l'anno prossimo).
A caratterizzare questo primo romanzo di Puccini, che secondo Francesco Gurrieri su Toscana Oggi lo qualifica come «erede di Rodolfo Doni» e come «uno dei più importanti scrittori cattolici del nostro tempo», sono fra l'altro l'influenza di Renato Fucini (di cui l'autore è uno dei maggiori studiosi), la «pedagogica chiarezza del Pinocchio collodiano» (a cui Puccini pare ispirarsi anche nella trama) e «la filigrana etico-religiosa» di matrice cattolica che si impone soprattutto negli ultimi capitoli in un crescendo di citazioni e riferimenti: dall'apparizione di una colomba bianca («lo Spirito Santo dell’iconografia cristiana») al «richiamo a San Francesco», alla «preghiera a San Giuseppe» e all'«esorcismo che scaccia il Diavolo», fino al «ritorno alla fede».

Per ulteriori informazioni: www.unifi.it 

M.V.