Due eccellenze italiane della scena si incontrano, dando vita a una collaborazione che profuma di palcoscenico, tradizione e futuro: si tratta del
nuovo accordo tra il Teatro della Toscana e la Fondazione Cerratelli, che custodisce la storia dell'omonima sartoria fondata oltre cento anni fa a Firenze e diventata nel tempo motivo di orgoglio a livello internazionale.
"Oggi viene firmato un accordo storico - ha dichiarato
Marco Giorgetti, direttore generale della Fondazione Teatro della Toscana, in merito alla collaborazione che vedrà la Cerratelli coadiuvare il Teatro Nazionale nel
progettare e realizzare i costumi delle prossime produzioni,
in connessione con il
Laboratorio di Costumi e Scene che opera all'interno della Pergola. La collaborazione riguarderà anche la
realizzazione di eventi e intende perseguire un'importante missione:
diffondere la cultura legata al teatro e
"rendere vivo", come sottolineato da Giorgetti, il
patrimonio in abiti conservato dalla Fondazione Cerratelli nata nel 2005 a San Giuliano Terme, in provincia di Pisa.
Sono
30.000 i
prestigiosi manufatti custoditi dalla Fondazione e
realizzati dalla Casa d'Arte Cerratelli nel secolo scorso: una vera
perla del panorama sartoriale italiano e internazionale che sorse nel 1914 per volontà del baritono Arturo Cerratelli proprio a pochi passi dal teatro fiorentino, in via della Pergola, dove è rimasta fino agli anni '90. La collaborazione con il Teatro della Toscana rappresenta quindi un importante ritorno a casa per la Cerratelli, che ha fatto davvero la
storia del costume di scena, vestendo i più grandi attori impegnati nel teatro lirico e di prosa, negli spettacoli televisivi, nei set di Cinecittà e di Hollywood; molto stretto, in particolare, il rapporto instaurato dalla Casa d'Arte con
Franco Zeffirelli che nel 1969 valse alla sartoria un
Premio Oscar per i costumi di
"Romeo e Giulietta" firmati da Danilo Donati, rendendo la Cerratelli un'eccellenza mondiale.
La Fondazione, però, non vuole solo celebrare la sua storia, ma puntare lo sguardo sul domani, occupandosi anche di
formazione rivolta ai giovani: nei propri laboratori vengono infatti
insegnati i mestieri dell'arte legati alla messinscena, introducendo subito i partecipanti nel mondo del lavoro. In quest'ottica i 30.000 manufatti conservati dalla Cerratelli acquistano un valore profondamente diverso: come affermato da
Diego Fiorini, curatore della Fondazione,
"devono essere un pretesto per fare altro, devono diventare un esempio per insegnare ai giovani come si fanno i costumi: il nostro straordinario patrimonio non guarda solo al passato, ma anche al futuro".E' così che i
costumi realizzati dalla sartoria fiorentina
diventano motivo di studio per i giovani che li osservano per riprodurli, per rielaborarli servendosi anche di materiali contemporanei. Alla base di queste attività e dello stesso accordo siglato con il Teatro della Toscana, c'è un principio fondamentale: quel
"saper fare" che accomuna la Cerratelli al Teatro Nazionale, impegnato proprio nell'insegnamento dei mestieri della scena ai più giovani e nel loro avviamento al lavoro. Ne è testimonianza l'intensa
attività formativa svolta dal
Laboratorio di Costumi e Scene interno alla Pergola, giunto al secondo ciclo di corsi nei quali i maestri trasmettono i loro saperi agli allievi, spaziando dall'arte dei corsetti al costume settecentesco, passando per la macchineria di scena. Il laboratorio è nato a marzo 2015 ed è il luogo dove si realizzano scene e costumi per gli spettacoli prodotti dal Teatro della Toscana: una realtà, quindi, costantemente impegnata e che può solo trovare giovamento nell'avere alle spalle, a partire da oggi, una Fondazione prestigiosa come la Cerratelli.
Per conoscere da vicino il grande lavoro svolto dal Laboratorio della Pergola insieme ai suoi giovani allievi,
dall'8 dicembre al 6 gennaio sarà visitabile una
mostra che esporrà i
manufatti realizzati durante i corsi del 2015 ed allestita dagli stessi ragazzi.
Per maggiori informazioni:
www.teatrodellatoscana.it
di Alessandra Toni