A distanza di dieci anni dalla Conferenza di Pechino sulle donne, trentatrè artisti di tutto il mondo affrontano l'identità femminile nell'età contemporanea partecipando alla mostra "Donna Donne" a Palazzo Strozzi fino all'8 gennaio. Curata da Adelina von Furstenberg, questa esposizione itinerante che approderà in seguito a Bruxelles e a San Paolo, si propone, attraverso diversi linguaggi: scultura, pittura, fotografia, videoinstallazioni, di ridefinire la donna come soggetto puntando sulle problematiche e le prospettive delle donne di oggi. Vista la diversità degli artisti presenti è innegabile una pluralità di visioni in un panorama sfaccettato in cui convivono toni drammatici con altri più ironici. Tra le tematiche affrontate c'è quello della dignità femminile e della sua violazione, attraverso riferimenti alla colonizzazione in Kara Walker e Oliver Blancikart, e alla violenza sessuale nell'installazione di Elisabetta Di Maggio. Marina Abramovic si concentra, attraverso videoinstallazioni, sullo studio della solitudine mentre Katharina Fritsch crea un legame tra la purezza della donna vestita di bianco con la sua aggressività interiore simboleggiata da una pantera.

di Andrea Palanti