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giovedì 18 aprile 2024

''Panopticon'' di Katharina Anna Loidl alle Murate PAC

14-01-2016
Giovedì 14 gennaio alle ore 17.30 Katharina Anna Loidl, vincitrice della Open Call internazionale per residenza d’artista promossa da 'Le Murate. Progetti Arte Contemporanea', presenta al pubblico il progetto finale del suo periodo di residenza presso l’ex carcere delle Murate, "Panopticon".

Katharina Anna Loidl, laureata con lode nel 2012 alla University of Art & Design Linz (Austria), ricercatrice e artista concettuale, dal 2009 realizza installazioni e progetti site-specific combinando scultura, video e fotografia. Premiata con riconoscimenti e produzioni internazionali, è stata artist-in-residence a Berlino, Marsiglia, Berna (Stadtgalerie) e Algeri, in Indonesia (Sewon Art Space, Yogykarta) e Quebec (Sporobole-Centre en art actuel, Sherbrooke), ed ha realizzato progetti di arte pubblica in Austria. Sue opere sono state acquisite da istituzioni pubbliche e private in Austria e Canada.
 
Scelta dalla giuria tecnica tra un centinaio di candidature per l’alta qualità del progetto proposto, pertinente alle finalità del bando e alla specificità del luogo, l’installazione site-specific (visitabile fino al 6 febbraio 2016) è frutto della riflessione su uno spazio storicamente connotato come quello dell’ex carcere maschile e parte dal concetto di Panopticon, disegno ideale di carcere progettato nel 1791 dal filosofo Jeremy Bentham e struttura architettonica in cui a un unico sorvegliante viene permesso di osservare da una torre centrale tutti i detenuti senza che essi sappiano se in quel momento si trovano o meno sotto gli occhi della guardia carceraria.
Il termine “panopticon” affonda le proprie radici nella mitologia greca, in cui Argo Panoptes, gigante dai cento occhi, era considerato il guardiano per eccellenza. A queste suggestioni Katharina Loidl attinge per realizzare il proprio progetto installativo, che rievoca il concetto di osservazione, traslato in termini contemporanei.
L’artista austriaca crea un legame tra il Panopticon e il controllo al quale quotidianamente ci sottoponiamo tramite l’uso costante della tecnologia, che ci espone a uno spazio dove non esistono confini della sfera privata.
Come il carcere, il web viene percepito quale un “mondo altro”, in quanto eterotòpico è il luogo in cui l’uomo vive un’altra realtà.

Per informazioni: www.musefirenze.it  - www.lemuratepac.it

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