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venerdì 29 marzo 2024

''Quattro buffe storie'' in scena al Teatro Niccolini di Firenze

08-03-2016
Da martedì 8 a domenica 13 marzo, alle ore 21.00 (domenica alle ore 16.45), al Teatro Niccolini (Via Ricasoli, 3) ci sarà lo spettacolo "Quattro buffe storie" con (e di) Glauco Mauri e Roberto Sturno.
La Compagnia Mauri Sturno mette in scena quattro atti unici di due grandi drammaturghi del secolo scorso: "Cecè" e "La patente" di Luigi Pirandello, "Domanda di matrimonio" e "Fa male il tabacco" di Anton Cechov.

“Dire cose utili divertendo”, come diceva Orazio, potrebbe essere il sottotitolo di Quattro buffe storie, spettacolo tratto da opere di Cechov e Pirandello legate insieme dalla “comica follia” dei personaggi.
La tenerezza di Cechov e il graffio di Pirandello si compenetrano tanto profondamente da non poterne discernere i confini, dando vita ad un sorprendente caleidoscopio dove è rappresentata la vita di quello strano e buffo essere che è l’uomo.
Nei folgoranti atti unici di Pirandello, la comicità e il grottesco sono lo specchio deformante della realtà, vista con la ‘pietas’ per i suoi personaggi.
Ne La patente vive una delle tematiche più care all’autore siciliano: il contrasto tra ciò che veramente siamo e ciò che invece gli altri pensano di noi. L’uomo, a volte, per sopravvivere, è costretto a mettersi una maschera che gli è stata plasmata dagli altri. Chiàrchiaro, il protagonista della storia, per i pregiudizi, l’ignoranza e la cattiveria della società è condannato a una finzione che diventa per lui l’unica risorsa possibile di vita. Qui dramma e farsa convivono in un’amara risata.
E Cecè, il personaggio dell’omonimo atto unico concepito e scritto da Pirandello direttamente per il teatro nel 1913, è il degno rappresentante di una società frivola e corrotta, dove ingannare e imbrogliare è la normalità. Ambientato in una Roma (come oggi?) invischiata in scandali e allegra corruzione politica, esplode un’insolita, divertentissima “pochade” in cui il cinismo di una situazione diventa non solo fonte di comicità ma anche di condanna.
Un’ironia grottesca è sempre alla radice sia delle opere immortali di Cechov che di alcuni suoi brevi atti unici come in Una domanda di matrimonio (“scherzo in un atto”, così lo sottotitola lo scrittore). Un’invenzione di una comicità al limite dell’assurdo che, rappresentata a Mosca nel 1889, fu da Lev Nikolaevič Tolstoj così definita: “La domanda di matrimonio è la personificazione della comicità”.
Anche in Fa male il tabacco (certamente un piccolo capolavoro) il grottesco dona in modo mirabile quella “leggerezza” che, anche nel dramma, Cechov chiedeva ai registi e agli interpreti delle sue opere. Una conferenza sui danni che provoca il tabacco, sfocia nella confessione di una triste vita, inutile e meschina… E il grottesco di Cechov diventa poesia.

Prezzi: platea e I ordine di palco numerato: 18€ - Ridotto: 16€ (Over 60, Under 26, Soci UniCoop Firenze, Abbonati Teatro  della Toscana, Pergola Card); palchi di II e III ordine numerato: 15€ - Ridotto: 13€ (Over 60, Under 26, Soci UniCoop Firenze, Abbonati Teatro della Toscana, Pergola Card).

Per maggiori informazioni: www.teatrodellapergola.com

R.T.