Presso i locali della galleria Pananti in Palazzo Ridolfi (Via Maggio 15) è in corso fino al 19 marzo la mostra di Silvio Loffredo intitolata "gatto come me...". Quasi tutti i trentotto dipinti di varie dimensioni sono dedicati al mondo dei gatti, che tanta parte hanno avuto nella produzione dell'artista, nato a Parigi ma fiorentino d'adozione. Il titolo della mostra risulta una citazione, parafrasandolo, del libro di Malaparte "Donna come me" dove lo scrittore faceva il proprio ritratto al femminile. Loffredo è invece intenzionato a rappresentare se stesso nelle immagini di questi felini, che negli ultimi anni sembrano aver soppiantato le vedute del Battistero di Firenze, il "Bel San Giovanni", presente pure in questa esposizione. Loffredo è un pittore sicuramente figurativo ma non collocabile in nessuna precisa corrente artistica. La sua ricerca si muove imprevedibilmente seguendo un mondo poetico semplice e personale, riuscendo a fuggire dalle impostazione di commercio e di mercato e rifiutando tutti i luoghi del potere. La mostra fiorentina è organizzata in collaborazione con la Banca Popolare di Puglia e Basilicata e rende omaggio all'ottantaseienne artista che, prima della sua trentennale carriera di docente all'Accademia di Belle Arti di Firenze, insegnò per un breve periodo a Molfetta. Un'occasione per scoprire un mondo fatto di tanti gatti ma anche di elefanti, pesci, fiori e qualche Battistero.

di Andrea Palanti