E' un allestimento che evidenzia il
labile confine tra realtà e finzione quello proposto dalla
Galleria del Palazzo (Lungarno Guicciardini 19) per la mostra di
Mark Kostabi, aperta fino all'otto marzo.
Pittore di fama e musicista autodidatta, Kostabi nasce a Los Angeles nel 1960 da genitori estoni ma nel 1982 si trasferisce a New York dove diventa uno dei principali esponenti del movimento artistico "East Village". E' il fondatore del Kostabi World che in un unico ambiente racchiude studio, galleria d'arte ed ufficio. Figura controversa e singolare, si ispira al procedimento lavorativo svolto a più mani dalle botteghe del Rinascimento e conta su una squadra di ben 25 collaboratori.
Kostabi infatti non dipinge tutti i lavori che portano la sua firma: di solito i quadri sono progettati da lui o da uno dei suoi creativi, vengono eseguiti dagli assistenti, titolati da due poeti e infine firmati dopo l'approvazione da parte di una commissione. Gli angeli protagonisti dei dipinti in mostra sono esseri senza volto alla continua ricerca della verità e in un'epoca dominata dalla tecnologia e dalla realtà virtuale potrebbero nascondere degli androidi, uomini-robot privi di anima e di emozioni.
Tra le esposizioni dedicate all'artista manager americano spicca la retrospettiva di Tokyo nel 1992 con ben 100 opere presentate. Alcuni suoi lavori fanno parte delle collezioni permanenti dei maggiori musei di New York come il Metropolitan, il Gugghenheim e il Brooklyn.
Nel nostro paese Kostabi ha realizzato un murale nel Palazzo dei Priori di Arezzo e una scultura per la città di San Benedetto del Tronto.
di Andrea Palanti