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giovedì 25 aprile 2024

Incontro Gucci, Vichi, Rondelli

17-03-2006
L'occasione era ghiotta. Sullo stesso palco Emiliano Gucci, in uscita il suo nuovo libro "Sto da cani", Marco Vichi, l'ideatore del commissario Bordelli, de "L'inquilino" e molti altri best seller, ed a fare da spartiacque, o da accendino provocatore e polemico, il cantante Bobo Rondelli. Alla Feltrinelli posti in piedi per questa atipica presentazione libraria. Il nuovo libro, edito dalla Lain, di Emiliano va a gonfie vele, si vede dall’affluenza e dal calore della piazza. Rondelli, amico di Gucci, si presta volentieri alla platea: imita Mastroianni e Tognazzi prima di prendere chitarra e voce roca e strimpellare le sue rime amare, acide, livornesi, dove, ricorda citando il regista Virzì, "Bastava un congiuntivo di troppo per essere bollato finocchio". L'ex front man degli Ottavo Padiglione è così, prendere o lasciare. Legge un brano del nuovo romanzo del giovane scrittore fiorentino. Ovviamente quello del ribelle sfigato Giampiero, tutto dedito a guai, cavalli, prostitute, personaggio bukoskiano. Poi chiede: "Oh se ci fai un film la colonna sonora te la faccio io". Tra il pubblico anche Federico Fiumani leader del gruppo Diaframma che chiosa: "Quando gli scrittori ci mettono nei loro libri ci fanno diventare dei monumenti, speriamo che i piccioni non ci cachino addosso". E giù risate. Rondelli, visto poco tempo fa nei teatri con il "Cioni Mario" della premiata ditta Bertolucci- Benigni, con la regia di Benvenuti, balbetta con l'aria disperata, sbracato, sembra essere lì per caso, con lo sguardo perso, scoglionato. Gucci racconta la sua nuova pubblicazione fatta di molte sfaccettature e personaggi e ricorda gli esordi, "Donne e topi", ed i suoi miti giovanili di lettore: da John Fante, ultimamente straziato da Zuzzurro a teatro, a Bukowsky, il suo terzo romanzo inizia con l'incipit di "Post Office", "Cominciò per sbaglio…", a Beppe Fenoglio, "mi meraviglio che "Una questione privata" non sia il libro per eccellenza".

di Tommaso Chimenti