Tre mesi prima di morire,
Tiziano Terzani chiama il figlio Folco a Orsigna, nella loro casa di montagna, per raccontargli la sua vita. Padre e figlio si incontrano sotto un albero, unico testimone un registratore, e parlano della vita passata, delle passioni e dei divertimenti.
Terzani racconta cose di cui prima non ha mai parlato: l'infanzia povera a Firenze e i primi passi nel mondo del giornalismo. I grandi momenti della sua vita -la violenza della guerra in Vietnam, la delusione del comunismo in Cina, l'orrore del futuro visto in Giappone- si alternano ai ricordi personali di viaggi avventurosi in zone proibite, di incontri con spie, e di passioni che lo hanno portato a collezionare migliaia di libri, statue tibetane e gabbie piene di uccelli esotici. Terzani si mostra in tutta la sua pienezza: un uomo dalla vita intensa, colorata ed energica, un viaggiatore d'eccezione, un testimone non sempre comodo che ha attraversato gli eventi della Storia, le guerre e i grandi temi politici degli ultimi cinquant'anni.