E' stata presentata la grande mostra fiorentina in programma da marzo a luglio del prossimo anno e dedicata al celebre pittore impressionista. Il perchè di una mostra di Cézanne nella città simbolo del Rinascimento è dovuto alla straordinaria importanza di due personaggi come Egisto Paolo Fabbri e Charles Loeser che vissero a Firenze e furono i primi collezionisti e scopritori delle opere del maestro di Aix-en-Provence. "Questa iniziativa non riguarda solo Cézanne ma la vasta diffusione dei suoi dipinti nella nostra città. Abbiamo voluto contestualizzarlo, legandolo alla Firenze dell'Ottocento, estremamente vitale e dinamica da un punto di vista culturale", ha affermato Edoardo Speranza, Presidente dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Nel corso di quest'anno, in occasione del centenario della morte del pittore, abbiamo assistito ad un proliferare di mostre per il mondo a lui dedicate.L'esposizione di Firenze però si dimostra diversa dalle altre, è frutto di studi e ricerche durati ben dieci anni che hanno portato alla scoperta di documenti, lettere, dipinti fino ad ora sconosciuti.
L'intento dei curatori Francesca Bardazzi e Carlo Sisi è stato quello di "riportare" Cèzanne a Firenze, perchè dei circa cinquanta quadri di proprietà di Fabbri e di Loeser che si trovavano in città non è rimasto più niente. Altro motivo di interesse è il ricordo della Prima Mostra Italiana dell'Impressionismo che si tenne nel 1910 all'interno delle sale del Lyceum di Firenze, con una presenza significativa delle opere di Cézanne. In mostra saranno presenti circa cento opere, dipinti e sculture di artisti del tempo come Medardo Rosso, Libero Andreotti, gli impressionisti americani, Degas, Pissarro, Van Gogh, ma chiaramente l'artista principale sarà Cézanne, con 22 opere in crescita perchè molti musei stranieri non hanno ancora risposto all'invito in maniera definitiva. Per il momento piacevoli conferme come quella della presenza del dipinto "La casa sulla Marna" proveniente dalla Casa Bianca, "La signora Cèzanne sulla poltrona rossa", "Frutteto" e "Le Bagnanti".

di Andrea Palanti