Dopo il successo delle passate stagioni con "La bisbetica domata", Tullio Solenghi torna a Firenze con un nuovo spettacolo, "Le nozze di Figaro" di Pierre-Augustin de Beaumarchais per la regia di Matteo Tarasco, una delle commedie più complesse e vivaci del teatro francese della fine del '700, che esalta le capacità istrioniche del protagonista. La commedia - titolo orginale è "La folle journée ou Le mariage de Figaro" - sempre la figura di Figaro, servo astuto e architetto di mille trame, ma anche figlio del popolo, quel Quarto Stato che proprio pochi anni dopo la prima rappresentazione della commedia (1783) sarà protagonista della più importante rivoluzione della storia moderna. La storia si riallaccia a quella de "Il barbiere di Sevilla", di cui è la prosecuzione: sono passati tre anni e Rosina è diventata la contessa di Almaviva ma il conte, stanco della vita coniugale, fa la corte alla cameriera della moglie, Susanna, alla vigilia delle sue nozze con Figaro: quest'ultimo, assieme alle due donne, ordirà una serie di inganni e travestimenti per prendersi gioco e punire il conte, che alla fine si pentirà per il suo comportamento, e si aprirà la strada per la felice soluzione dell'intera vicenda, con Figaro che può finalmente sposare Susanna.