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giovedì 28 marzo 2024

Due anni per il restauro della Pala di San Zeno del Mantegna

01-06-2007
Si dovranno aspettare due anni, prima di poter ammirare la versione restaurata della Pala di San Zeno, capolavoro del Mantegna, dipnta a partire dal 1457 per l'altare maggiore della basilica di San Zeno a Verona. Ad affermarlo è Marco Ciatti, direttore del Settore di Restauro dei Dipinti su tela e tavola dell'Opificio delle Pietre Dure di Firenze, presentando l'inizio dei lavori. Per quella che è considerata una tappa fondamentale dell'arte rinascimentale italiana, l'Opificio ha attivato una speciale procedura che permetterà in tempi brevi di portare a termine il restauro, vista l'importanza dell'opera e il significato che riveste per la città. Nel 2006, la Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico e Etnoantropologico delle province di Verona, Vicenza e Rovigo, l'Amministrazione Comunale di Verona, Assessorato alla Cultura, Museo di Castelvecchio chiesero all'Opificio delle Pietre Dure di effettuare una verifica dello stato di conservazione della Pala di San Zeno, per valutare la possibilità di smontare ed esporre l'opera alla grande mostra del Mantegna prevista a Verona. L'esame del dipinto mise in luce l'esistenza di numerosi problemi conservativi dovuti principalmente a tre fattori: il naturale invecchiamento dell'opera, i precedenti restauri e l'errato rimontaggio della struttura. A febbraio 2007, finita la mostra dedicata al Mantegna, l'opera è stata trasportata nei laboratori dell'Opificio delle Pietre Dure per essere sottoposta alle prime indagini diagnostiche del complesso progetto di conservazione. La campagna fotografica, eseguita ad altissima risoluzione, ha permesso di comprendere i problemi conservativi dell'opera, su cui è indispensabile intervenire prima che causino danni maggiori. Sul fronte della pellicola pittorica, l'Opificio interverrà rivedendo accuratamente la superficie del dipinto per risolvere i punti di maggiore debolezza dell'adesione del colore e di alterazione dei vecchi ritocchi: un intervento molto graduale, in cui si cercherà di mantenere il giusto equilibrio tra funzionalità e conservazione della struttura e fruibilità estetica.