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venerdì 26 aprile 2024

Poesia, eros e jazz con Alda Merini e il Monni

20-08-2007
Lunedì 27 agosto ore 21.00 "La lingua nascosta della luna - Poesia, eros e jazz" con ALDA MERINI e con Carlo Monni, Valentina Banci e la Sunrise Jazz Orchestra diretta A metà strada tra poesia, teatro e musica, "La lingua nascosta della luna" sarà una giornata-evento dedicata alla poesia, all'eros e al jazz, a cura della Società Musicale "Michelangiolo Paoli" di Campi Bisenzio (Firenze). La giornata sarà articolata in due momenti. A "cantare" la luna di fine agosto sul cielo di Firenze saranno prima Alda Merini, la più grande poetessa italiana, poi due attori, Carlo Monni e Valentina Banci, insieme con i venti musicisti della Sunrise Jazz Orchestra diretti da Stefano Rapicavoli. Si parte alle 18, alla Biblioteca delle Oblate. Qui Alda Merini parlerà di luna e, inevitabilmente, di poesia. "La poesia non fa più notizia, non ha più il fascino decoroso delle favole e ancor più della preghiera - dice la Merini - la poesia è scomoda, come è scomoda la verità". Di questa poesia scomoda sarà testimone, questa volta, Andrea Salvatici, 43 anni, fiorentino trapiantato a Milano, che ha appena pubblicato per i tipi de La Meridiana la sua ultima raccolta di poesie, La lingua nascosta della luna, che dà il titolo alla giornata. "Il nuovo libro di Andrea Salvatici è di una bellezza incomparabile perché la luna ha compiuto un viaggio terrestre attraverso i suoi versi". Sono queste le parole che Alda Merini usa per descrivere la raccolta del poeta fiorentino, di cui ha redatto la prefazione. Il viaggio di cui parla la Merini - per cercare tra parole, suoni ed emozioni la profonda e ancestrale lingua che si fa udire solo da chi la sa ascoltare - continua con la seconda parte di serata, alle 21.30 al Forte Belvedere. Questa volta saranno due attori e venti musicisti a "cantare" la luna. Tra eros e jazz, Carlo Monni e Valentina Banci leggeranno e interpreteranno le poesie di Salvatici mescolando le loro voci a quelle degli strumenti della Sunrise Jazz Orchestra, formazione di venti elementi diretta da Stefano Rapicavoli. A fare da sottofondo, l'erotismo delle liriche di Salvatici. "Da un ago di pino/la luna/allungherà il naso/e leccherà/il bastone di Pan", scrive nei primi cinque versi della sua raccolta. «Nelle poesie di Salvatici - dice la Merini - riconosco la voglia di affidarsi alla vita, al gioco, alla verità, all'eros senza bisogno di nascondersi, con coraggio e libertà". Libertà e coraggio che erompono intensi, fuori da ogni schema, dalle sue liriche, da brevi e folgoranti poesie che si snodano tra "costole scarne, diosperi e lingue moderne... boschi notturni e riparati, selve satiriche, turgori, aghi di pino e schiene inarcate di umani infoiati" Tra il desiderio di prolungamento di amplessi passati e la prefigurazione di quelli a venire" come scrive nella postfazione al volume Francesco Recami. Un erotismo ancestrale, potente, coinvolgente, totale, senza colpe o intellettualismi, "senza risatine e darsi di gomito" ma vero, squassante, dirompente, tanto naturale quanto necessario, proprio come la voce della luna. Un erotismo che, attraverso la voce antica e virile di Carlo Monni e quella sensuale e profonda di Valentina Banci, salirà confuso e mescolato tra le voci degli strumenti della Sunrise Jazz Orchestra sul cielo di Firenze in cerca della voce della luna, "sperando - sono parole di Alda Merini - che la luna quella sera rinnovi il miracolo e di nuovo compia un viaggio terrestre attraverso i versi di Andrea Salvatici