È il 1937, siamo a Roma, un appartamento abbastanza modesto, un ragazzo di 17 anni, di nome Gianni Rodari va a trovare un uomo che di lì a poco morirà: è Antonio Gramsci. I due hanno un dialogo di grande interesse, ad un certo punto, preso forse dalla foga della conversazione, Gramsci si alza in piedi, comincia a interloquire con il suo giovane amico, con impeto maggiore. Si parla e in certi momenti si canticchia, addirittura si balla. I temi sono molti e importanti. Alla fine Gramsci tornerà nel suo letto, per morirvi, con lo sguardo soddisfatto di chi sa di aver lasciato un degno erede. E' questo incontro-dialogo, del tutto immaginario, alla base di "Buttar via il rospo dal cuore", spettacolo scritto da Andrea Mancini, interpretato da Gianluigi Tosto e Alberto Galligani, che sarà in scena giovedì 15 novembre (ore 21.00) al Teatro L’Affratellamento di Firenze (Via Giampaolo Orsini 73). Lo spettacolo, una nuova coproduzione che vede insieme il Teatrino dei Fondi - Centro Internazionale di Scrittura Drammaturgica “La Loggia” di Corazzano (San Miniato – Pisa) e l’Istituto Gramsci Toscano di Firenze, s'inserisce nel programma delle iniziative organizzate per commemorare, a settant'anni dalla morte, il pensatore politico sardo che fu fondatore del partito Comunista Italiano.