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giovedì 28 marzo 2024

La lingua italiana in una grande mostra

14-01-2003
"Curare al massimo nelle nostre scuole lo studio dell'italiano come lingua fondamentale" è la raccomandazione del Capo dello Stato Ciampi in occasione dell'inaugurazione della mostra sulla storia della lingua italiana "Dove il sì suona"(titolo tratto da un verso dantesco) allestita alla Galleria degli Uffiizi a Firenze. Ciampi ha sottolineato l'importanza dell'affermazione della diffusione della lingua italiana nel mondo come lingua di cultura, straordinario veicolo per fare conoscere anche il nostro patrimonio artistico. Mostra, che resterà aperta sino al 30 settembre 2003, tenuta a battesimo da Ciampi ma anche da Roberto Benigni. Il comico-regista toscano si è soffermato sui rapporti tra lingua italiana e Dante durante un'intervista trasmessa da Raisat Album all'interno di un programma speciale. Benigni ha letto il canto più popolare dell'Inferno, quello che rievoca la vicenda d'amore di Paolo e Francesca. "La mostra è stata allestita agli Uffiizi -ha sottolineato il soprintendente per il Polo museale fiorentino Antonio Paolucci- perchè rappresentano il santuario della grande arte italiana che, proprio come la lingua, è nata e ha preso la sua forma a Firenze. La nostra storia artistica è nata a Firenze ed è nata negli stessi anni in cui il coetaneo e concittadino di Giotto, Dante Alighieri, sciogliendo il disseccato latino dell'Università e della Chiesa nel volgare toscano e negli idiomi dell'Europa romanza dava inizio alla nostra storia letteraria". Il percorso della mostra è roganizzato in 3 sezioni: lungo i corridoi, antichi codici, giochi interattivi, schermi digitali. Diversi materiali didattici capaci di mostrare in ordine cronologico com'è nata e come si è contaminata la lingua italiana nel corso dei secoli. Tra i preziosi documenti che i visitatori potranno ammirare, il Placito di Capua un atto notarile del 960 scritto in latino ma con una frase in volgare riportata dai testimoni che viene considerato l'atto di nascita della lingua italiana. E poi possiamo trovare la più antica poesia lirica in volgare scoperta 4 anni fa nell'archivio storico dell'Arcidiocesi di Ravenna, si tratta della Pergamena ravennate nella quale si legge una delle primissime poesie d'amore in lingua italiana. Inoltre la copia della "Commedia" di Dante Alighieri donata da Giovanni Boccaccio a Francesco Petrarca, custodita in Vaticano, il codice autografo del "Decameron" del Boccaccio che si trova a Berlino, l'autografo dell'"Orlando Furioso" di Ludovico Ariosto e quello della "Gerusalemme conquistata" di Torquato Tasso.