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venerdì 29 marzo 2024

65 mln euro per le opere d'arte in Toscana

14-01-2003
La ristrutturazione del complesso museale di Santa Maria della Scala a Siena e il potenziamento del percorso museale di Palazzo Medici Riccardi; il restauro dell'area archeologica di Fiesole e quello del Palazzo Ducale di Lucca. Sono solo alcuni degli interventi che saranno finanziati dalla Regione Toscana nell'ambito del piano di investimenti nel settore dei beni culturali. Il piano da 65 milioni di euro di investimenti (l'intervento della Regione è di 34 milioni) consentirà di ristrutturare e valorizzare i 51 tesori architettonici della nostra regione che hanno ottenuto le valutazioni più elevate nelle apposite graduatorie. "Si tratta - commenta l'assessore alla cultura Mariella Zoppi - di un intervento di grande rilevanza con cui la Regione contribuirà direttamente, con risorse proprie, al recupero di una porzione significativa del patrimonio culturale toscano". L'assessore evidenzia anche il valore qualitativo del pacchetto di progetti presentati: "Oltre 100 domande, tra quelle pervenute, sarebbero state meritevoli di finanziamento; con le risorse disponibili ci è stato possibile intervenire in oltre metà dei casi; siamo dispiaciuti di non aver potuto intervenire anche sugli altri progetti meritevoli, ma mi auguro che presto anche questi possano trovare nuovi canali finanziari". Il pacchetto di interventi per i beni culturali si inserisce nell'ambito del piano straordinario di investimenti, ossia del più grande investimento pubblico (1.500 milioni di euro) da quando esiste la Regione. Gran parte di questo intervento è destinato a rendere più sicure le strade della Toscana e ad altri progetti (vedi il contributo per l'erosione costiera o per l'acquisto di alloggi universitari); ma un capitolo ad hoc è stato riservato alla cultura. Dei 51 progetti finanziati sui 129 che erano stati presentati, 23 saranno realizzati in provincia di Firenze, 10 ad Arezzo, 7 a Lucca, 6 a Pistoia, 4 a Siena, 1 a Pisa; in 18 casi gli interventi si riferiscono a Comuni con popolazione inferiore a 15mila abitanti, per i quali era prevista, in sede di valutazione, l'attribuzione di un punteggio aggiuntivo che, in molti, casi si è rivelato determinante.