E' pronto a divertire il suo pubblico Vincenzo Salemme, con il suo spettacolo "Bello di Papà", in scena a Firenze dal 6 al 9 di marzo al Teatro Verdi (ore 20.45). E' una commedia in due atti, il sipario si apre svelando l’appartamento moderno di uno yuppy, per lui esistono solo carriera e divertimento: la canoa posta dentro la panca divano, il pavimento nero lucido a prova di pedate, le stanze al piano di sopra la dicono lunga. L’attore napoletano, sempre attento alle relazioni familiari, stavolta parte da un luogo comune per stravolgerlo, mettendo in scena una realtà molto italiana: la volontà di non procreare. Ci presenta la vicenda di Antonio, affermato dentista cinquantenne da una vita fidanzato con Marina, interpretata da Antonella Elia, tutto preso dalle sue priorità e attento a non compromettere uno status quo ideale con un figlio, è un simbolo di molte coppie. Ma ecco pronto uno stratagemma che sconvolge le cose: con l'aiuto di uno psicologo, della sua assistente e dell’amico Emilo, Antonio-Salemme è costretto sotto ipnosi ad una regressione dell’età evolutiva, che gli fa vivere l’esperienza della paternità; ma vivere una genitorialità imposta per senso d’amicizia gioca brutti scherzi. Tra equivoci e risate l’autore agisce sulla "napoletanità", sul rito del pranzo, sul linguaggio giovanile e sviscera rapporti complessi tra uomini che non vogliono crescere e donne moderne che chiedono molto