Un teatro alogico e antigrazioso, che rifiuta verosimiglianza e gradevolezza del “buonsenso borghese". E' il teatro futurista, solo abbozzato dai capostipiti del movimento Marinetti, Balla e Boccioni. I loro brevi testi raccolti in forma di collage danno vita a "Scintille Futuriste", spettacolo ideato, scritto e diretto da Sandro Carotti, portato in scena da Zauberteatro mercoledì 16 e giovedì 17 aprile al teatro Puccini di Firenze. Sul palco, Teresa Fallai, Sandro Carotti, Cristiana Ionda, Alessandro Riccio, Piera Dabizzi, Maurizio Lombardi, accompagnati alle musiche da Luca Becorpi (clarinetti), Alessandro Moretti (fisarmonica). Uno spettacolo che vuol ricreare lo spirito beffardo e lo stile provocatorio dei primi futuristi che animavano queste performances ma con una coscienza critica e storica moderna e con mezzi teatrali e idee che suppliscono a certe carenze tecniche e artistiche della messa in scena dell’epoca, con particolare attenzione al tema del grottesco e della caricatura: dai cialtroneschi camuffamenti in diretta e alla recitazione a volte esasperata, che si fa beffe dei modelli melodrammatici del vecchio teatro ottocentesco; dall’invenzione del personaggio del "rumorista” che dà il via alla performance e che durante tutto lo spettacolo commenta l’azione degli attori e delle varie situazioni con suoni ed effetti eseguiti in diretta, al personaggio-narratore che legge di volta in volta i titoli e tutte le didascalie dei vari sketches che vengono presentati.