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martedì 23 aprile 2024

Baustelle a Firenze

23-07-2008
Mercoledi 23 Luglio alla Fortezza di Firenze tornano, a distanza di pochi mesi, i Baustelle dopo il tutto esaurito al Viper di qualche mese fa. Si tratta del gruppo piu chiaccherato ma nello stesso tempo con piu seguito degli ultimi mesi. I testi di “Charlie fa surf” come di altre canzoni dell’ultimo album sono sicuramente cattivi, una cinica analisi distaccata del mondo che circonda i Baustelle, secondo i Baustelle. Si tratta decisamente di una band che ha azzeccato tutti gli allbum, raggiungendo l’apice con l’ultimo “Amen” che è andato letteralmente esaurito. Francesco Bianconi, voce e chitarre, Rachele Bastreghi voce e piano elettrico e Claudio Brasini alle chitarre sono il cuore della band nata nel 1994 a Montepulciano che nel 2000 riesce a pubblicare il primo album dal titolo "Sussidiario Illustrato Della Giovinezza". Subito un successo: votato come Miglior disco italiano d'esordio per “Musica & Dischi” e vincitore del “Premio Fuori dal Mucchio” organizzato da “Il Mucchio Selvaggio”. Un vero e proprio condensato di canzoni d’autore che nella voce e testi di Francesco Bianconi colgono un vuoto generazionale mai colmato da altri gruppi rock: ovvero rock pop d’autore. Nel 2003 arriva il secondo album: "La moda del lento", in coproduzione con una major, sempre incentrato sulla falsariga del primo album. Testi mai scontati su un’ottima base lounge rock, godilissima. Ottime critiche, passaggi su MTV e il successo è definito. A suggellarne l’autenticità nel mondo indie, in occasione del M.E.I., Baustelle riceve il Premio Musica Indipendente. Nel 2005 è l’anno della consacrazione del gruppo: la Warner Music Italy / Atlantic pubblica il terzo lavoro dei Baustelle dal titolo "La Malavita". Il tour che segue, a meta’ tra pop e rock, è un vero successo: niente da dire, le due voci, l’impianto rock, un certo aplomb da rocker ormai consacrati danno vita ad un’esibizione trascinante. "Amen" uscito nel 2008 è formato da tante cartoline pop rock che prendono a piene mani da un immaginario sonoro che abbraccia gli utimi trent’anni. Anche i testi confermano l’arguzia dei Baustelle, che cantano la loro epoca. Il concerto dei Baustelle, visti al Viper qualche mese fa non è stato entusiasmante, la scelta della scaletta, forse qualche carenza tra soundcheck e fonico, hanno lasciato perplessi molti dei presenti…in ogni caso una prova d’appello è di dovere.