Altra serata d’autore al Viper Theatre di Le Piagge, giovedi 16 ottobre, dove si esibira Thalia Zedek e la sua band per promuovere il nuovo album “Liars and Prayers”. Thalia Zedek è una delle più talentuose ed impegnate cantanti rock americane, con oltre 20 anni di carriera come chitarrista e voce di alcune indie band come i Come, i Live Skull e Uzi. Cantante carismatica tanto da essere spesso associata a mostri sacri quali Nick Cave o Patti smith. L’ultima sua creazione è una vera e propria band tagliata su se stessa, di cui fanno parte David Michael Curry alla viola, Chris Brokaw alla chitarra elettrica, Daniel Coughlin alla batteria, ed ancora Beth Heinberg e Mel Lederman, entrambi al piano. L’album “Liars and Prayers” suona come una coda della sua ultima discografia, con la voce che emerge inalterata dal tempo. Canzoni contro l’amministrazione americana e le sue bugie, canzoni che raccontano della mancanza di assitenza sanitaria, canzoni che non hanno paura di raccontare la realtà da un altro punto di vista. Tra l’esordio avvenuto nei primi anni ottanta con la band White Woman e il successo discografico della metà degli anni novanta con i Come, Thalia ha cambiato spesso pelle, variando dagli esordi blues punk, alle manipolazioni elettroniche mai spinte fino ad un certo noise che ha fatto sì che i Come fossero spesso identificati come i Sonic Youth di seconda mano. Interessante anche il capitolo Indigo Girls’ 1998 Suffragette Sessions Tour, cui Thalia partecipa. Si trattava di un gruppo di artiste descritto da alcuni critici come un esperimento socialista in rock, senza gerarchie e confini. Dal 1994 Thalia inizia anche a comporre come solista, scoprendo le potenzialità degli stumenti acustici. I suoi album, la sua voce, l’innegabile talento compositivo, rendondo alcune produzioni dei veri e propri capolavori. Lontano dai riflettori ingombrandi del mondo discografico Thalia Zedek produce da quel momento diversi album acclamati dalla critica specializzata. Tre album in cui spremere viola/batteria/chitarra per arrivare all’ultimo lavoro dove piano e basso ritornano per un album decisamente impegnato.

di Damiano Usala