Autobiografia di un’infanzia ebraica durante la guerra. Di questo parla "Nato Ebreo" di Marcel Liebman che non vuole essere solo un’ulteriore testimonianza della persecuzione razziale subita da una comunità, nel caso specifico quella ebraica del Belgio, durante gli anni dell’occupazione nazista. Essa si presenta anche come un atto di denuncia dei fattori culturali dai quali scaturirono le premesse per la segregazione sociale e la successiva deportazione dal Belgio, per lo sterminio, di circa 30.000 ebrei. L’esperienza vissuta da fanciullo e la successiva maturazione culturale e politica portarono il Liebman ad acquisire una visione del mondo più ampia, universale, refrattaria alle identità nazionali esclusive, sensibile alle varie forme di oppressione, tanto da risultare un outsider in seno all’ebraismo belga per la posizione che vi venne ad assumere di lucido difensore della causa palestinese.Mercoledì 12 novembre alle ore 17: 00, presso la Libreria Martelli, il prof. Jean Vogel, docente alla Libera Università di Bruxelles, presenterà il libro di Marcel Liebman, “Nato Ebreo”, della Shaharazad Edizioni.