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giovedì 18 aprile 2024

San Salvi-Firenze 50 anni per Sibilla Aleramo

25-03-2010
Giovedì 25 marzo presso l'area di San Salvi i Chille de la balanza, in collaborazione con la Provincia, promuovono il progetto "San Salvi-Firenze 50 anni per Sibilla Aleramo". La scrittrice e poetessa Sibilla Aleramo nacque ad Alessandria nel 1876 e morì a Roma nel 1960, cinquant'anni orsono. Quando Rina Faccio, questo il vero nome della Aleramo, aveva otto anni, il padre decise di lasciare Milano portando con sé tutta la sua famiglia per andare a dirigere una fabbrica di bottiglie nelle Marche, sulla costa adriatica, a Civitanova Marche. Sibilla ne fu felice e ad appena dodici anni iniziò finanche a lavorare in quella fabbrica come segretaria, anche se il suo atteggiamento anticonvenzionale non passava certo inosservato. Tra suo padre e sua madre si accumularono tensioni sfociate in un tentato suicidio della madre, che sopravvisse rimanendo però vittima di una demenza progressiva che la portò ad essere ricoverata nel manicomio di Macerata. Di lì a poco Sibilla scoprì che il padre aveva una relazione extraconiugale e da quel momento prese coscienza del ruolo e della dignità diremmo conflittuale della donna. Tutto questo, insieme all'inizio di una storia amorosa di Sibilla con un giovane impiegato della fabbrica e la violenza sessuale della quale fu vittima, fecero entrare con durezza la protagonista nel mondo adulto. Una storia "maledetta" che rivivrà nel romanzo "Una donna", con cui Sibilla sarà ben presto famosa in Italia e all'estero. Impossibile parlare, anche solo per cenni, della movimentata esistenza della Aleramo che ben presto lasciò le Marche, trasferendosi a Roma dove visse un'intensa, libera ed appassionata vita letteraria ed umana legandosi sentimentalmente a personaggi quali Vincenzo Cardarelli, Giovanni Papini, Umbero Boccioni, Michele Cascella e, pare, Palmiro Togliatti. Ebbe riconoscimenti spesso significativi, soprattutto all'estero: l'Italia non le risparmiò sino all'ultimo critiche e pregiudizi per i suoi comportamenti. Tra i tanti momenti artistici ed esistenziali, un particolare rilievo assunse l'incontro con il poeta Dino Campana, altra figura "maledetta" degli inizi del Novecento: il loro carteggio, che la studiosa Maria Corti ha intitolato "Un viaggio chiamato amore", è uno straordinario documento della controversa passione tra due Artisti così diversi...ma tanto vicini. L'Aleramo, si diceva, ha avuto ed ha tuttora una notorietà significativa soprattutto all'estero. Non è quindi un caso che la studiosa tedesca Monika Antes abbia pubblicato lo scorso anno il saggio "Amo, dunque sono", appena tradotto in italiano da Riccardo Nanini e pubblicato da Polistampa-Mauro Pagliai editore, il cui titolo riprende una delle opere della Aleramo. La Provincia di Firenze e l'Assessore alla Cultura Carla Fracci hanno deciso di sposare un progetto della compagnia teatrale Chille de la balanza che, in occasione del cinquantenario della morte, presenta in alcune città italiane "di Sibilla" (Civitanova Marche, Alessandria, Marradi...) con primo appuntamento giovedì 25 marzo alle ore 21 a Firenze San Salvi - ingresso libero, il saggio della Antes accompagnato da una performance teatrale intitolata "Dino Campana e Sibilla Aleramo". In scena Claudio Ascoli e Chiara Macinai, rispettivamente Dino Campana e Sibilla Aleramo, e il cantautore fiorentino Massimiliano Larocca che ha musicato alcuni dei "Canti orfici" del poeta di Marradi. La serata sansalvina vede anche la presenza degli studiosi campaniani Paolo Pianigiani e Silvano Salvadori. Un'ultima curiosità: il 17 gennaio 1918, proprio al primo piano del padiglione che ospita da alcuni anni i Chille de la balanza nel manicomio fiorentino di San Salvi, Campana scrive l'ultima lettera a Sibilla: un biglietto indirizzato presso l’Istituto Francese: “Cara, se credi che abbia sofferto abbastanza, sono pronto a darti quello che mi resta della mia vita. Vieni a vedermi, ti prego… tuo Dino”. La Aleramo non risponde e quest’ultimo, definitivo rifiuto farà precipitare Campana in un assoluto silenzio che lo accompagnerà nel successivo internamento a Castelpulci. L'ingresso allo special event di San Salvi è libero, ma dato il limitato numerto di posti disponibili, si consiglia una tempestiva prenotazione. Per informazioni e prenotazioni: www.chille.it