Città di Firenze
Home > Webzine > ''Luce InContemporanea'' in Borgo Santa Croce a Firenze
venerdì 29 marzo 2024

''Luce InContemporanea'' in Borgo Santa Croce a Firenze

27-05-2010
Giovedì 27 maggio 2010 dalle 21.00 alle 24.00 in Borgo Santa Croce, 8 a Firenze si svolgerà l'evento "Luce InContemporanea" ideato e diretto da Melania Lanzini, Paolo Lauri e Charles Loverme. Avrà luogo nella corte di un misterioso, stretto ed alto palazzo cinquecentesco. I muri che ne delineano il perimetro sembrano pareti a strapiombo, finestre alte, volte a crociera: l’antico palazzo è il luogo perfetto per diventare sede espositiva per una notte. Questa dimora storica per eccellenza, già casa di Giorgio Vasari, è il luogo in cui adesso più che mai urge ricostruire l’incantesimo dell’arte. "Luce InContemporanea" fa uso di un termine che serve ad evidenziare un fenomeno preciso in una fase in cui, pur essendo sotto gli occhi di tutti, non ancora viene colto. Il far luce su un argomento cruciale, attivare una rete di persone che lavorano isolatamente ad una causa comune punta l’attenzione sullo spirito di ricerca condiviso da tutti gli artisti in gioco che proprio nella loro volontà di valorizzare ogni più piccolo e recondito angolo di questa corte hanno dato vita ad un evento unitario fatto di installazioni di luce, video proiezioni ed ambientazioni sonore in cui l’identità dei singoli è un tassello indispensabile alla completezza dell’insieme. Come in un itinerario obbligato entrando dal grande portone di legno veniamo immessi in un lungo e stretto androne, sulla parete di destra che costeggia il nostro cammino per ben oltre sette metri scorgiamo delle sagome anamorfiche di biciclette intente a ribadire la loro assente presenza (Piero Mazzoni), mentre alzando la testa impalpabili nubi ricadenti dalla volta hanno la facoltà di creare una nuova esperienza dello spazio (Stefano Castrucci). Proseguendo sulla sinistra scorgiamo un ampio vano scale ostruito in parte da sagome umane costituite da pieni e vuoti che sembrano risalire la scalinata utilizzando la bellezza ideale delle forme negative e positive (Paolo Lauri), in basso una postazione audio diffonde ambientazioni sonore technoindustrial in tempo reale come a sottolineare il necessario complesso eterogeneo delle opere (Avio Musetti, Matteo Musetti e Niccolò Rabbiosi). Dirimpetto, un automa sospeso ed illuminato dal dietro diffonde ombre inmovimento sulla parete creando un ambiente astratto fatto di leggerezza (Andrea Del Sere). Proseguendo avanti ci troviamo in una zona intermedia, un limbo nel quale siamo scrutati dagli sguardi ipnotici di una serie di grandi ritratti che sembrano affiorare dalla parete scoscesa come entità incastonate nei vecchi muri (Charles Loverme). Ci troviamo adesso nella corte dove sulla parete di fronte si apre una porta che sembra celare un’apertura verso uno spazio sconosciuto all’interno del quale si animano le figure di un ipotetico affresco barocco in cui la perfezione estetica si pone aldilà dei tradizionali codici morali dell’immaginario collettivo (Melania Lanzini),mentre la porta-finestra del primo piano appare come una scatola luminosa che diffonde luce proveniente dall’interno rivelando una superficie ripartita a formelle sulle quali le immagini creano un gioco delicato di colori (Marta Luppi). Infine volgendo lo sguardo alla parete di lato tre immagini richiamano finestre prospettiche dove tra staticità e movimento si getta uno sguardo oltre le pareti con l’intenzione di rendere visibile ciò che non si vede (Fabio Chiantini). Per informazioni: www.firenze-artivisive.org