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giovedì 25 aprile 2024

''Voce Off - Corpo in immersioni'' al Teatro Studio di Scandicci

28-11-2010
Fino a domenica 28 novembre al Teatro Studio di Scandicci la Compagnia Krypton porterà in scena lo spettacolo "Voce Off - Corpo in immersioni" a cura di Giancarlo Cauteruccio. Il Teatro Studio di Scandicci, uno dei più moderni della Toscana pensato sul modello del Total Theater di Gropius, è il vero protagonista della nuova produzione site specific che Giancarlo Cauteruccio insieme alla sua Compagnia ha creato come omaggio a uno dei luoghi teatrali più attivi e trasversali d’Italia; un luogo che ha accolto negli ultimi venti anni eccellenze artistiche nazionali e internazionali. Le platee che circondano il palcoscenico vengono trasformate in quattro set scenografici per un uso assolutamente inedito della sala, mentre il pubblico libero di muoversi è collocato al centro di un vero e proprio sistema quadriscenico e quadrifonico agito virtualmente e fisicamente dagli interpreti. Per realizzare il complesso disegno teatrale Cauteruccio ha coinvolto diciotto giovani attori, performer e tecnici, guidati da vari maestri, docenti in QPT - Quadriscenia della Percezione Teatrale, un percorso di Alta Formazione finanziato dalla Provincia di Firenze con fondi FSE dell’Unione Europea. L’esito finale di questo percorso è "Voce Off - Corpo in immersioni", un progetto di teatro “immersivo” nel quale la voce abbandona il corpo e si trasferisce nell’organicità morfologica dello spazio architettonico, secondo la lezione beckettiana cara al regista. Il corpo, invece sottratto alla potenza della parola, si fa macchina generatrice di energie in un’intensa relazione con lo spazio. Carne abbandonata, superstite, malata, diviene testimone di quella condizione apocalittica che ha assunto la contemporaneità. La voce (parola/canto) e il corpo (materia/esperienza) vengono assorbiti dal sofisticato sistema tecnologico non più strumento di supporto scenico audio-visuale, ma linguaggio attivo nella definizione di quelle derive fisiche ed espressive delle quali il teatro contemporaneo deve riappropriarsi. "Voce Off - Corpo in immersioni" è volutamente privo dell’input narrativo-drammaturgico precostituito e scaturisce da un processo creativo collettivo in cui le discipline, le esperienze, le criticità convergono in un’ unica sperimentazione percettiva. Ancora una volta Cauteruccio non sottrae il proprio corpo estremo alla scena, anzi lo scaraventa nella mischia come materia disponibile e come motore delle azioni, delle accelerazioni, delle connessioni e delle frantumazioni. Nell’apparato elettronico dello spettacolo, il corpo vero e vivo del regista, fuori dalla cabina dei comandi, offre al pubblico e al luogo scenico, tutta la fragilità, la solitudine, l’indecenza e la vergogna, insieme al desiderio, alla passione, al sentimento, nella consapevolezza dell’impossibilità di controllare l’opera, opera che proprio nel suo sfuggire riesce a manifestarsi. "Voce Off - Corpo in immersioni" Cauteruccio, i performer e i tecnici agiscono e creano simultaneamente, connettendosi attraverso un sistema scenico-drammaturgico che moltiplica le possibilità di espansione, virtualizzazione, deflagrazione. In questo viaggio sensoriale il corpo sembra non essere più in grado di raccontare ma continua a respirare, non riesce più a rappresentare ma riesce ad esistere potentemente. La voce - in una alternanza continua tra quella live del regista e quella dei tredici interpreti spazializzata digitalmente -vola dentro il corpo organico dello spazio, e i corpi volano nel magma immateriale dell’immagine per rimanere sospesi nell’attesa. La struttura testuale dello spettacolo si compone di frammenti, quasi memorie sopravvissute all’azzeramento provocato dalla condizione del presente in cui il falso e il vero non riescono più a opporsi. Beckett, Pessoa, Petrarca, Bataille, Majakovskij insieme a parti originali, create in seno al laboratorio formativo dal poeta Marco Palladini e dallo stesso regista, diventano i materiali di questa impossibilità del raccontare. Lo spettacolo si dichiara come un momento teatrale autocritico, con l’obiettivo di stimolare un rapporto soggettivo e interattivo dello spettatore con l’opera. "Voce Off - Corpo in immersioni" è un’opera aperta, un “finto sonno”, un “truccaggio senza oggetto”, così come immaginava George Bataille, un teatro in cui gli spettatori si trovano scomodamente immersi e costretti ad assumersi le proprie responsabilità fisiche e percettive. Per informazioni: www.scandiccicultura.it