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venerdì 26 aprile 2024

I pianisti Paul Lewis & Murray Perahia al Teatro della Pergola

06-03-2011
È il pianoforte il protagonista del primo week-end di marzo con gli Amici della Musica di Firenze, due appuntamenti che vedono il confronto fra un brillante talento delle più recenti generazioni e una celebrità mondiale. Sabato 5 marzo, al Teatro della Pergola (ore 16.00), torna Paul Lewis, pianista classe 1972, pluripremiato, formatosi sotto la guida di Alfred Brendel, presente nelle più importanti sale da concerto del mondo (è legato in particolar modo alla Wigmore Hall di Londra). Firenze (per gli Amici della Musica), Londra, New York, Chicago, Tokyo sono le sedi concertistiche dove Lewis presenterà il nuovo progetto “Il pianoforte di Schubert”, un ciclo biennale che esplora le pagine pianistiche della maturità dell’autore. Al Teatro della Pergola, la prima tappa di questo avvincente viaggio nel mondo poetico più autentico di Schubert si svolge partendo dalla Sonata D 840, lasciata da Schubert priva degli ultimi due movimenti ma assolutamente compiuta nei suoi toni cupi da tragedia, e prosegue con i Tre Pezzi D 946, scritti pochi mesi prima della morte, anch’essi parte sopravvissuta di un ciclo mai portato a termine; la Sonata D 850, opera grandiosa e inaspettatamente estroversa, suggella il programma con la sua baldanza venata di misteriose tenerezze. Invece domenica 6 marzo (Teatro della Pergola, ore 21.00) la data che segna l’atteso ritorno a Firenze del grande Murray Perahia, celeberrimo pianista americano fra le personalità musicali oggi di maggior spicco internazionale che ancora una volta ha scelto gli Amici della Musica di Firenze per il suo nuovo recital (fuori abbonamento) in Toscana. Un ritorno con un programma particolarmente variegato, quasi una sorta di compendio degli autori prediletti da Perahia nel corso della sua prestigiosa carriera. La serata si apre difatti nel nome di Bach, qui autore dell’elegante Suite Francese BWV 816, e prosegue con il Beethoven della Sonata n.27 op.90, fra le sue pagine più personali e enigmatiche, quasi una sorta di ponte fra le prime sonate e i traguardi sconvolgenti delle ultime. Tinte crepuscolari e romantiche dominano poi il resto della serata, con il Brahms autunnale e introspettivo degli Intermezzi op.119 – il congedo dell’autore dal pianoforte – e lo Schumann che in Kinderszenen op.15 (‘Scene infantili’) crea un microcosmo poeticissimo di astratte immagini favolose, ispirate dal mondo dell’infanzia; il tutto poi suggellato dal nome di Chopin, il Preludio op.28 n.8, la Mazurka op.30 n.4 e lo Scherzo n.3, a testimonianza della predilezione di Perahia per un autore da lui valorizzato attraverso una combinazione di classico rigore ed eloquio romantico. Per informazioni: www.amicimusica.fi.it