Venerdì 1 e sabato 2 aprile andrà in scena lo spettacolo "
Quasi un sospiro" della
compagnia teatrale Con-fusione, al
Teatro Everest (via Volterrana, 4/b - Firenze) alle ore 21. Quasi un sospiro è un monologo di un atto unico.
Il protagonista parla soprattutto dell’antica condizione dell’essere e sentirsi stranieri. Racconta la sua solitudine e la sua diversità, mescola rabbia e nostalgia, descrive il mondo in cui viviamo. La particolarità di questo lavoro è che si avvale dell’interpretazione di un attore straniero per parlare del sentirsi stranieri, proprio a voler rafforzare questo concetto, accompagnandoci in un luogo altro dove le radici non esistono più. La scelta registica pone l’azione in una lavanderia automatica, luogo di passaggio per affittuari, viaggiatori e migranti, ma anche luogo di acqua e pulizia e habitat naturale per la sporcizia di una civiltà intenta a rimuoverla per sentirsi perbene. Le scene evidenziano la parola e il lavoro dell’attore in uno spazio che restituisce una assoluta sensazione di provvisorietà. Testo e parola vengono a essere il fuoco centrale del lavoro dove la drammaturgia si snoda in un costante assedio poetico del personaggio, che persevera nella difesa disperata della propria autenticità. La poetica di Con-fusione scompone e rimescola la parola, intesa come il pilastro su cui fondare lo spettacolo, e l’immagine, intesa come groviglio armonico di luce, scenografia, costumi, attori e movimento. In questo mondo poetico, teatro e poesia giocano con le parole in modo da permettere che il lavoro del drammaturgo e dell’attore si con-fondano. Info:
www.teatroeverest.it