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martedì 16 aprile 2024

''Il Tesoro del Cremlino'' al Museo degli Argenti di Palazzo Pitti

15-07-2011
Fino all'11 settembre 2011 presso il Museo degli Argenti di Palazzo Pitti a Firenze si svolgerà la mostra "Il Tesoro del Cremlino". Il Palazzo del Cremlino di Mosca, cuore politico dell’antica Russia, ospita il ‘Tesoro dei Gran Principi e degli Zar’, oggetti preziosi appartenuti agli imperatori e cimeli legati ai nomi di famosi governanti e uomini politici. Una ricca selezione viene presentata al Museo degli Argenti da maggio a settembre 2011in occasione delle celebrazioni dell’Anno Italia – Russia. Altri oggetti del XII – XIII secolo in mostra provengono dalla Cattedrale dell’Annunciazione del Cremlino, cui appartiene il prezioso corredo dell’icona nota come la ‘Madonna Bogoljubskaja’ e una straordinaria collezione di gemme bizantine, giunte a Mosca grazie ai rapporti, stretti e costanti, con Costantinopoli, considerandosi la corte di Mosca legittima erede dell’Impero bizantino. Orgoglio del tesoro sono anche i lavori di maestri russi dal XIV al XVII secolo. Nel XIV secolo nel Palazzo dell’Armeria del Cremlino era stato impiantato un vasto complesso di laboratori, detti “palaty”, per la produzione di manufatti destinati alla corte dello zar: il laboratorio dell’oro (zolotaja palata), quello dell’argento (serebrjannaja palata) e l’atelier della zarina (carycina palata), dove le migliori cucitrici in oro confezionavano e decoravano gli sfarzosi abiti della famiglia dello zar e delle alte gerarchie della Chiesa. Nelle botteghe si producevano poi finimenti per cavalli e carrozze e nel più antico e più vasto dei laboratori (oružejnaja palata) si fabbricavano le armi. L’antico tesoro dei Gran Principi di Mosca e dei primi Zar andò disperso a seguito dei tragici eventi che seguirono la morte di Ivan IV il Terribile. Il figlio, lo zar Fëdor, morì senza eredi e il fratellastro più giovane, Demetrio, era stato forse assassinato per ordine di Boris Godunov, che di fatto aveva retto lo Stato in suo nome e che fu quindi zar di Russia dal 1598 al 1605. E’ in questo tumultuoso periodo che si inseriscono alcune attività diplomatiche tese a cementare i rapporti fra la corte fiorentina dei Medici e quella degli zar di Mosca. Il Granduca Ferdinando I sostenne l’importante missione commerciale guidata nel 1602 dal mercante livornese Avraham Lussio, finalizzata al libero commercio nelle terre russe, promettendo lo stesso privilegio ai mercanti russi che fossero giunti in Toscana. Nel suo secondo viaggio in Russia (1603) il Lussio portò con sé tre preziosi vasi in cristallo di rocca, diaspro e agata della collezione medicea con il preciso scopo di mostrarli “a l’imperatore de’ Moscoviti”. Negli anni che seguirono la nuova dinastia dei Romanov ricostituì un proprio tesoro. Grazie alla politica di apertura verso l’esterno, il Seicento è uno dei periodi di maggior splendore dell’arte russa: arrivano alla corte di Mosca orafi e armaioli stranieri e di conseguenza nuove tecniche di lavorazione e nuove tipologie; gli smalti colorati cominciano ad acquisire un ruolo preponderante nell’arte orafa della capitale, come risalta nella straordinaria coppa d’oro appartenuta allo zar Michail Fëdorovic, unico manufatto superstite di questo tipo. I musei del Cremlino conservano anche una raccolta di armi fra le più importanti al mondo e una la collezione di argenti europei del XVI e XVII secolo, cresciuta di pari passo col consolidarsi dei rapporti diplomatici con l’Europa. Per informazioni: 055/294883 - www.polomuseale.firenze.it