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giovedì 25 aprile 2024

Kitty, Daisy & Lewis in concerto all'Auditorium Flog di Firenze

27-09-2011
Martedì 27 settembre 2011 alle ore 22.00 all'Auditorium Flog di Firenze (via Mercati, 24/b) in concerto direttamente dall’Inghilterra arrivano "Kitty, Daisy & Lewis", tre fratelli amanti della musica dagli Anni ’20 agli Anni ’50, agghindati a dovere secondo i dettami dell’epoca. A scaldare l’atmosfera prima del loro ingresso gli Astrophonix, Rock band appassionata di Sixties & Psychobilly, guidata dal talentuoso, giovane chitarrista Simone Di Maggio. Se li immaginate come i loro coetanei a riempire iphone e chiavette usb di giochi, film e musica digitale, siete proprio fuori strada. Se di musica dobbiamo parlare, piuttosto, Kitty e Daisy ascoltano i 78 giri del fratello Lewis, dj e collezionista. Semplicemente, Kitty, Daisy & Lewis non sono teenager come tutti gli altri e non sono una band come le altre. La loro storia inizia ben sette anni fa, con un’esibizione in un pub nella zona nord di Londra, dove coinvolti per puro caso in una jam session di Country e Rock’n’Roll, lasciano tutti a bocca aperta. Facevano per la prima volta in pubblico “Folsom Prison Blues”, grande classico di Johnny Cash. Con la curiosità e la voracità tipica dei giovani di quell’età (erano veramente dei bambini) e spinti ovviamente dal papà Graeme – ingegnere del suono – e dalla mamma Ingrid Weiss – batterista Punk delle Raincoats – avevano già divorato i dischi del periodo d’oro della musica Country Blues, dello Swing e del Rock’n’Roll, un periodo quindi che va dalla fine del ‘20 a tutto il ‘50. Studiavano gli strumenti, cantavano e suonavano tutto nella loro casa, in uno studio allestito con apparecchiature originali dell’epoca, rigorosamente analogiche. Tra i loro eroi musicali, si possono citare i tre Louis (Jordan, Prima ed Armstrong), Johnny Cash ed ovviamente Elvis Presley. Geniali polistrumentisti (oggi suonano tutti indifferentemente chitarra, xilofono, batteria, piano, armonica, banjo, ukulele, trombone), decidono quindi di registrare, tra le lezioni di scuola di Kitty e quelle del college di Daisy e Lewis, l’album di debutto, un concentrato di Rock’n’Roll, Boogie-Woogie, Western Country, Rhythm’n’Blues e Swing, che tutto sembra tranne che un puro esercizio ludico fine a se stesso. Nel loro mestiere, che esercitano con grande passione, intensità e soprattutto gioia, si intravede una serietà non comune a quell’età, che presto li porterà ad esibirsi con spigliata naturalezza alla Royal Albert Hall o al Barbican Centre piuttosto che al Glastonbury Festival, oppure a far da spalla ad artisti come Billy Bragg, Mika, Richard Hawley, Mark Ronson e Jools Holland. Il pubblico che oggi assiste ai loro spettacoli è in delirio, tutti parlano di loro, dei tre fratelli ossessionati dal Rock’n’roll, anche nel look, con le mise alla Betty Page per le femminucce, ed i capelli impomatati del maschietto, con il broncio simile al Marlon Brando di “The Wild One” oppure ad un Mario Lanza timidissimo. L’album è trainato prepotentemente dal singolo “Going Up The Country”, che molti conoscono nella versione che i Canned Heat portarono a Woodstock, ma che – a ben cercare - è stata scritta da Henry Thomas nel 1929 ed incisa per la prima volta con il nome di “Bulldozer Blues”. Dopo un’apparizione negli States, al prestigioso SxSw di Austin in Texas, vengono scritturati dal regista Alex Walker per “We Dreamed America”, documentario che parla dell’influenza della musica Country a stelle e strisce sugli artisti inglesi. Insieme a loro nel film troviamo Tom McRae, Alabama 3, Willard Grant Conspiracy e The Broken Family Band, tra i tanti coinvolti. Per informazioni: www.flog.it