Ray Mantilla continua a infiammare le platee del mondo con la sua inesauribile carica e gli indiavolati ritmi afro cubani dei quali è maestro indiscusso. Grande istrione, capace di trasformare i suoi concerti in travolgenti show, il percussionista newyorchese - di origini portoricane – per la prima volta al "Pinocchio Jazz" (c/o Associazione Vie Nuove - Firenze) sabato 18 febbraio, alle ore 22.00, e assente da Firenze da alcuni anni, arriva insieme al suo Latin Tinge quartet. Una vera e propria pagina di Storia della musica jazz, visto che Mantilla, soprannominato "Mani di fuoco", oltre a portare con sè più di cinquant'anni di attività, ha contribuito più di tutti a trasportare l'ancestrale suono delle percussioni nel nuovo millennio. Virtuoso quindi di congas e timbales, ha suonato con i migliori sulla piazza, da Charles Mingus a Gato Barbieri, dai Jazz Messengers di Art Blakey a Dizzy Gillespie, ma oggi, il quasi ottantenne Mantilla, classe 1934, descrive la sua musica semplicemente come “latin jazz con autentici ritmi latini”, ed è pronto ad offrirsi al pubblico fiorentino senza riserve, protagonista di un vero e proprio spettacolo musicale con la complicità di un sodalizio di lungo corso come quello con Edy Martinez, pianista di origini colombiane, da oltre un trentennio presente nel gruppo più famoso del percussionista, “Space Station”, e il determinante contributo dell'americano Alex Hernandez (basso) e del nostro Gaspare Pasini (sax). Per informazioni: www.pinocchiojazz.it