| Credo che occorra favorire l’incontro tra persone straniere e italiane partendo di micro aree.
Non può essere lasciato solo all’associazionismo e alla libera iniziativa la conoscenza e dunque comprensione di persone di provenienza diversa. Credo sia sempre più importante oggi favorire quest’incontro partendo dalle storie di vita di singole persone per capire l’altro, che può essere colui che viene da un paese in guerra o in cui le relazione e i contatti sociali siano vissuti in modo differente. Biblioteche e circoli potrebbero essere luogo per queste attività.
Partire dalle scuole e dunque dai giovani credo sia fondamentale per creare una cultura di rispetto che si proietti anche nel futuro.
È difficile pensare di poter convivere in una città restando “chiusi” verso chi ci vive accanto e avere la presunzione di aver capito tutto. |
