Città di Firenze
Home > Informazioni > Università > UniFi: inaugurato il primo “Baby Pit Stop”, uno spazio per prendersi cura dei bebè
giovedì 25 aprile 2024

UniFi: inaugurato il primo “Baby Pit Stop”, uno spazio per prendersi cura dei bebè

31-05-2019
Una poltrona allungabile per allattare più comodamente, un fasciatoio, un forno a microonde per riscaldare i biberon e poi piccoli giocattoli, libri in tessuto e pop up realizzati nei laboratori dei corsi di laurea della Scuola di Studi Umanistici e della Formazione. Si trova al secondo piano del plesso di Via Laura il primo “Baby Pit Stop” dell’Università di Firenze, uno spazio per allattare e prendersi cura dei bebè, riservato a studenti, personale docente e tecnico amministrativo dell’Ateneo. Il locale sarà accessibile dalle  9 alle 18.

All’inaugurazione, avvenuta venerdì 31 maggio 2019, hanno partecipato il rettore Luigi Dei, il prorettore vicario Vittoria Perrone Compagni, la presidente della Scuola di Studi Umanistici e della Formazione Margherita Azzari, Gianfranco Bandini, presidente uscente della Scuola e  ideatore del progetto, e la coordinatrice del gruppo di lavoro “Bimbi in Ateneo” Maria Luisa Vallauri.

“La Scuola di Studi Umanistici e della Formazione ha un’utenza prevalentemente femminile – spiegano Margherita Azzari e Gianfranco Bandini – per soddisfare le richieste di alcune nostre studentesse abbiamo ricavato uno spazio dalla sala riunioni della presidenza e provveduto all’allestimento del locale con tutto il necessario per cambiare e allattare i bambini”.

L’iniziativa di Via Laura dà avvio a un progetto pilota dell’Ateneo per venire incontro, in particolare, alle esigenze di studenti genitori con figli molto piccoli. A questo scopo si è costituito di recente un gruppo di lavoro del quale fanno parte alcuni rappresentanti degli studenti. “L’obiettivo finale – spiega Maria Luisa Vallauri – è quello di allestire soluzioni capaci di agevolare il percorso di studi degli studenti genitori. Il primo passaggio di questo progetto consiste nella rilevazione dei bisogni, attraverso la diffusione fra gli studenti di un questionario che stiamo ultimando. Le risposte che arriveranno saranno il punto di partenza per ideare e progettare le azioni da intraprendere”.