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mercoledì 25 dicembre 2024
Agricoltura: boom di domande dai giovani in Toscana
25-01-2016
Un vero e proprio boom di domande da parte di giovani, uomini e donne che hanno scelto l'agricoltura per il loro futuro: è l'eccezionale risultato ottenuto dal bando intitolato "Aiuto all'avviamento di imprese per giovani agricoltori - Pacchetto Giovani 2015", parte del progetto Giovanisì e destinato a persone tra i 18 e 40 anni per favorire il ricambio generazionale.
Ben 1.761 le domande giunte in risposta al bando, un dato quasi raddoppiato rispetto alle 634 arrivate tre anni fa e già considerato "straordinario", quando la Regione aveva emanato un altro bando destinato ai giovani agricoltori. A fronte del vero e proprio boom registrato da questa edizione, la giunta regionale ha deciso di premiare l'entusiamo e la voglia di investire dei giovani toscani: nella sua ultima seduta ha infatti deciso di alzare quanto più possibile il plafond a disposizione, portandolo a 100 milioni di euro in modo da accogliere 686 domande, un numero superiore al doppio rispetto a quelle che sarebbe stato possibile finanziare con la dotazione iniziale (40 milioni).
"L'entusiamo e la voglia di fare dei giovani toscani che hanno fatto domanda per investire in agricoltura ci inorgoglisce, ci ha fatto riflettere e abbiamo deciso di assecondarli. Questa spinta che viene dai giovani è importante e fa ben sperare per l'agricoltura e l'agroalimentare della Toscana - ha dichiarato l'assessore regionale all'agricoltura Marco Remaschi, durante la conferenza stampa di presentazione dei risultati del bando, aggiungendo - I giovani hanno saputo dimostrare di sapere e volere lavorare in rete, di mettere insieme chi produce con chi commercializza e chi fa promozione, ma anche di saper progettare in termini di innovazione e di multidisciplinarietà, come di essere sensibili alle problematiche sociali, con progetti rivolti alle persone disabili. Tutto questo è molto positivo e rientra in pieno nel lavoro e nella ricerca che la Regione ha portato avanti in questi anni."
I giovani toscani vogliono prima di tutto investire e ammodernare le aziende, quelle che in passato erano state magari dei genitori o dei nonni; in molti ampliano anche l'azienda di famiglia, prendendo in affitto terreni vicini, che spesso erano stati abbandonati. Quali i settori dove si sceglie di investire? Scorrendo le domande si nota che molte puntano sulla multifunzionalità; così se sono tanti i giovani che vogliono coltivare l'olivo e puntare sulla produzione di olio extravergine di oliva (molte domande si riferiscono all'IGP Toscano), tanti progetti aggiungono l'agriturismo e anche attività sociali, come l'ospitalità per persone con disabilità. La fantasia si aggiunge alla voglia di lavorare e di investire e c'è, tra gli altri, chi progetta "l'adozione a distanza di un'oliveta", da offrire ai potenziali clienti, gruppi d'acquisto compresi, ma soprattutto a turisti stranieri, con tanto di APP su smartphone per aggiornare il proprietario virtuale sull'avanzamento della produzione. Un progetto dove fantasia e tecnologia si sposano per garantire al futuro consumatore trasparenza e certezza sull'olio che acquista. Nelle zone montane e marginali sono in tanti anche a scegliere l'allevamento, soprattutto di capre, e progettano di mettere in piedi laboratori per fare il formaggio e strutture di filiera corta. Ma non manca chi si vuole dedicare ai bovini, garantendo anche qui genuinità e filiera corta con la produzione in azienda dei foraggi. Multifunzionalità in molti casi significa anche allevamento di api con relativa produzione di miele, e perchè no, erbe officinali per sfruttarne le capacità salutistiche e nutraceutiche. Sostenibilità è la parola d'ordine trasversale e si progettano sistemi a basso impatto anche per l'approvvigionamento di energia e di acqua da destinare all'attività.
La maggior parte delle domande proviene dalle province di Grosseto e Siena, seguite da Arezzo e Firenze. Rilevante la mole di domande proveniente dalle zone montane dove la prosecuzione dell'attività agricola riveste notevole importanza anche dal punto di vista della salvaguardia del territorio: ben 497 sono infatti i giovani che beneficiano di un premio di 50.000 euro previsto nel caso di insediamento in aziende ricadenti completamente in aree montane. Molte (365) ricadono in zone con vincolo paesaggistico. Tanti i giovani che intendono mettere su da soli l'attività: a presentare domanda sono state infatti 1.307 aziende individuali (74%) e 454 società. La gran parte delle domande si riferisce agli uomini, con 2.014 richiedenti, le donne sono 340 e di queste di cui 253 sono ditte individuali e 87 insediate in società.
Il "Pacchetto Giovani" consente al giovane che vuol fare l'agricoltore, oltre ad ottenere un premio di primo insediamento pari a 40.000 euro (50.000 in zone montane), di accedere a più misure del PSR ottenendo contributi pari al 50% (60% in zone montane) sugli investimenti effettuati per un ammontare minimo di 50.000 euro finalizzati all'ammodernamento delle strutture, delle dotazioni aziendali e alla diversificazione delle attività agricole (es. agriturismo). I giovani devono impegnarsi a realizzare un piano aziendale di sviluppo della durata massima di 36 mesi e continuare l'attività agricola per almeno 5 anni dal momento in cui ricevono l'ultimo pagamento.
Con la stessa delibera con la quale la giunta ha alzato a 100 milioni il plafond per il "Pacchetto Giovani", in agricoltura sono stati destinati 13 milioni di euro, sempre a valere sul Programma di Sviluppo rurale 2014-2020, per la diffusione, l'installazione, il miglioramento e l'espansione di infrastrutture a banda larga nelle zone rurali. L'assessore Remaschi ha ribadito, in conferenza stampa, il valore dell'agricoltura anche sul versante dell'attrattività turistica: "Riscoprire l'agricoltura, anche come stile di vita, contribuisce a far emergere i valori sui quali è fondata la nostra regione e che la rendono così apprezzata in Italia e all'estero". Infine l'assessore ha sottolineato la volontà della Regione: "dobbiamo stare vicino ai giovani e supportarli" e con l'innalzamento del budget a disposizione, portato da 40 a 100 milioni "diamo una risposta importante alle attese dei giovani e valorizziamo i territori."