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martedì 24 dicembre 2024

L'Europa della scuola si incontra a Firenze per parlare del futuro di Erasmus+

21-09-2017
Fino al 23 settembre Firenze è la capitale europea della scuola di domani, in occasione dell’incontro Erasmus+ con 100 esperti delle Agenzie nazionali, che gestiscono il Programma Erasmus+ settore Scuola da 32 Paesi europei, assieme a rappresentanti del Miur e della Commissione europea.

Durante l’incontro, che si svolge nel Centro visite parco delle Cascine, i partecipanti faranno il punto sulla gestione del Programma europeo ed elaboreranno una serie di proposte per il 2020, quando il Programma Erasmus+ si concluderà e sarà sostituito da una nuova generazione di Programmi europei per l’istruzione e la formazione.

Sara Pagliai, coordinatrice dell’Agenzia nazionale Erasmus+ INDIRE, che in Italia gestisce i settori scuola, università ed educazione per gli adulti del programma, dichiara: «Siamo orgogliosi di ospitare a Firenze i colleghi di 32 paesi europei che saranno impegnati a discutere e a condividere idee per il futuro di Erasmus+ e della collaborazione tra scuole in Europa. Un incontro significativo che avviene negli stessi giorni e nella stessa nostra città in cui verrà pronunciato il discorso sulla Brexit da parte del Premier Britannico Theresa May. È nostro auspicio che i risultati concreti di questi 30 anni di Erasmus possano essere sempre la migliore dimostrazione dell'unione e della collaborazione tra Paesi in Europa».

Erasmus+ per la Scuola: i dati italiani

Nel 2017 il budget disponibile in Italia per finanziare attività di mobilità e progetti di cooperazione per la scuola è di circa 36 milioni di euro per la Scuola. Grazie ai progetti di mobilità per l’apprendimento le scuole inviano i docenti o il personale scolastico all’estero per esperienze di insegnamento, formazione e job shadowing. L’Italia ha ricevuto 662 candidature per questa tipologia di progetto, di cui sono stati approvati, dopo selezione formale e qualitativa, 120 progetti che consentiranno a 2.561 (+21% rispetto al 2016) persone tra insegnanti, dirigenti e personale amministrativo della scuola di effettuare un’esperienza di mobilità europea per un corso di formazione, job shadowing (attività di osservazione sul campo) o incarichi di insegnamento. L’impegno finanziario per sostenere la mobilità in quest’ambito è di 5.288.751 euro (+22,6% rispetto al budget 2016). Ogni progetto in media consentirà la mobilità di 21 persone, mentre le regioni più attive sono la Campania, la Sicilia e la Puglia.

In Erasmus+ sono possibili anche partenariati strategici relativi al tema dell’istruzione scolastica, che possono essere realizzati da scuole di ogni ordine e grado e organizzazioni e imprese attive nell’ambito istruzione, formazione, gioventù e mondo del lavoro. Sono progetti di più ampia dimensione rispetto a quelli realizzati solo dalle scuole e ne sono stati approvati 100 coordinati da scuole italiane, con un impegno finanziario di oltre 30 milioni di euro.

30 anni di Programmi europei per la Scuola

Prima del 2014, con il Programma Erasmus+ il settore scuola ha beneficiato di una serie di programmi europei per l’istruzione scolastica. Dal 1995 gli insegnanti di istituti scolastici hanno potuto svolgere attività di formazione in servizio con borse che hanno permesso di frequentare corsi in Europa. Dal 1995 al 2013 sono partiti 16.773 insegnanti italiani per realizzare mobilità di questo tipo. Analogamente, dal 2014 al 2016 nel Programma Erasmus+ questo tipo di mobilità ha permesso a 5.339 insegnanti e personale della scuola di svolgere attività di formazione in servizio: corsi di formazione, attività di job shadowing (osservazione sul campo) e periodi di docenza presso scuole europee. Dal 1995 al 2013 era attiva anche la misura Assistentato per futuri insegnanti, che ha permesso a circa 2.160 giovani di sperimentare attività di insegnamento in scuole europee.

Per quanto riguarda i progetti di cooperazione fra scuole dal 2000 ad oggi sono stati realizzati circa 5.200 progetti (partenariati scolastici, partenariati strategici) che hanno permesso a Istituti scolastici italiani di lavorare in cooperazione con scuole europee e realizzare attività di mobilità per gli insegnanti e gli studenti, per un totale di oltre 143 mila persone.