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lunedì 23 dicembre 2024
Il Parco dell'Anconella rinasce dopo la tempesta: percorso botanico, panchine e piante
01-08-2019
Nuovo appuntamento allo spazio estivoAnconella Garden di Firenze (via di Villamagna, 39d) dove si svolgerà una festa per tutto il pomeriggio con musica, arte e attività per bambini. Giovedì 1 agosto 2019, dalle ore 19.30, gli assessori Alessia Bettini e Cecilia del Re, la presidente del Q3 Serena Perini e l’ex presidente Alfredo Esposito ricorderanno la tempesta del 2015, raccontando il percorso fatto fin qui e presenteranno le novità in essere, tra cui l’attesa chiusura del giardino dal lato dell’Arno, con l’avvio del progetto“Il giardino nel parco”, vincitore del Bando Paesaggi Comuni promosso e sostenuto da Fondazione CR Firenze in collaborazione con il Comune di Firenze e con la Fondazione Angeli del Bello Onlus.
Un percorso modulare lungo 160 metri, dal ponte di Varlungo fino all’Acquedotto, dove sostare per trovare riparo dal sole o osservare il mutare delle stagioni, circondati da piante di diverse tipologie: a quattro anni dall’uragano che devastò il polmone verde di Firenze sud, l’Anconella rinasce, grazie a un progetto articolato che prevede anche l’attesa chiusura dal lato dell’Arno, per proteggere il parco da atti vandalici notturni e permetterne la fruizione in sicurezza ad ogni ora del giorno e della sera. Dalle ore 19.30 lo spazio estivo Anconella Garden ospita gli assessori al Comune di Firenze Alessia Bettini e Cecilia del Re, la presidente del Q3 Serena Perini e l’ex presidente Alfredo Esposito, oggi a Palazzo Vecchio per l’attuazione del programma del sindaco Nardella. Con loro le associazioni del territorio che hanno lavorato per la ricostruzione del parco (Ri.Q.Ci, Filarmonica Rossini, Misericordia di Badia a Ripoli, fondatori del comitato Insieme per Gavinana) e alla “Recinzione Verde”, progetto promosso da Società Ricreativa L’Affratellamento di Ricorboli e Associazione Filippo di Ser Brunellesco, reso possibile grazie grazie al contributo di Fondazione CR Firenze, nell’ambito del Bando Paesaggi Comuni, promosso in collaborazione con il Comune di Firenze e la Fondazione Angeli del Bello. Presente anche l’architetto Massimo Ricci, autore della cosiddetta “Cupolina”, ricostruzione in rapporto 1 a 5 della Cupola del Duomo che domina il parco.
Al centro dell’incontro, coordinato dalla giornalista Tiziana Alma Scalisi, il racconto del percorso fatto fin qui per restituire al parco piante, giochi e attrezzature e la presentazione delle novità. Per tutta la giornata l’area sarà animata da una grande festa di quartiere, con musica live, contest di pittura all’aperto, attività per bambini, a cura di Diramazioni Festival. L’ingresso è libero.
“La distruzione del parco è stata una grande ferita per tanti fiorentini. Ed è stato sorprendente – dichiarano l'assessore al decoro urbano Alessia Bettini, l'assessore all'ambiente Cecilia Del Re e la presidente del Quartiere 3 Serena Perini – vedere quegli stessi cittadini collaborare nella ricostruzione, sia emotivamente, sia dal punto di vista economico, rendendola un'area fruibile e, se possibile, ancora più amata dagli abitanti del Quartiere 3. Ancora oggi ci sono molti cittadini che stanno progettando interventi di riqualificazione, con l'aiuto di finanziamenti e fondazioni, con l'obiettivo di rendere il parco ancora più bello. E' un grande esempio di impegno civile per il bene comune. Un messaggio importante che la nostra comunità ha lanciato dopo una calamità che ci ha dimostrato a pieno l’epoca di cambiamenti climatici che stiamo vivendo e rispetto alla quale dobbiamo farci trovare pronti”.
Tante le tappe già raggiunte nel percorso di ricostruzione e valorizzazione del parco, dalla piantumazione di nuovi alberi per sostituire quelli sradicati dalla tempesta del 1° agosto 2015, all’inserimento di panchine, rastrelliere per biciclette, segnaletica, aree giochi, fino a una serie di attività di socializzazione per bambini, adulti e anziani, tra cui il primo corso per l’utilizzo del defibrillatore recentemente installato.
Oggi l’obiettivo è l’avvio del progetto “Il Giardino nel Parco”, con la realizzazione della “Recinzione Verde” lungo l’argine dell’Arno, dal ponte di Varlungo fino al distretto Publiacqua.
Pensata per delimitare uno spazio verde protetto, la recinzione è stata progettata per soddisfare requisiti di sostenibilità, soprattutto ambientale, oltre che di sicurezza, e come dispositivo filtrante, anziché elemento di chiusura, la recinzione, dalle forme “sinuose”, si caratterizza per l’alternanza di forme che richiamano il vicino fiume e che creano aree di aggregazione, di sosta, di relax, per tutti i suoi 160 metri di sviluppo.
L’intervento mira a mantenere l’attuale fluidità nella fruizione dello spazio e a diventare nel tempo un elemento stabile e allo stesso tempo mutevole nelle forme e nei colori in funzione delle stagioni. Il progetto si basa sulla ripetizione di un semplice elemento modulare che genera spazi attrezzabili con pedane, zona di sosta, relax, organicamente connesse e funzionalmente integrate alla recinzione. In questo modo si genera un dispositivo “vivo” che diventa strumento di integrazione fra interno ed esterno, senza soluzione di continuità. Ogni modulo è costituito da quadrato con lati di 4 metri lineari ed è completato da un doppio filare di piante in grado di mimetizzare la recinzione; per assicurare la necessaria visibilità da entrambi i lati della recinzione, per alcuni tratti è prevista la presenza del solo grigliato senza piante.
La siepe interna, per la quale si prevede una potatura a forma geometrica, consente di celare dall’interno la maglia metallica, garantendo altresì la comoda fruizione dello spazio attrezzato. La siepe esterna, a taglio irregolare, assume un aspetto più naturale a macchia. Per rendere il tutto più naturale è prevista una diversificazione di piante, in grado di assicurare forme, colori e fioriture variegati durante l’anno (tra questi: alloro, lentisco, viburno tino, ilatro sottile).
La sostenibilità del progetto è assicurata da un sistema di ancoraggio a terra semplificato. L’accesso sarà garantito da un cancello pedonale e uno carrabile, per consentire il passaggio delle macchine necessarie alla manutenzione dell’argine.