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venerdì 01 novembre 2024
Le Chiavi della Città di Firenze a Giovanna Botteri per la giornata internazionale della donna
08-03-2021
Donne impegnate in svariati settori al centro del dibattito che si è svolto lunedì 8 marzo 2021 dal salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio in diretta streaming, nella giornata internazionale della donna, nell'ambito dell'iniziativa "(in)VISIBILI – Le donne nella società di oggi e di domani". Maria Stella Reali Bigazzi, imprenditrice, Maria Allegrini, docente esterno di Fisica all’Università di Pisa, Maria Luisa Brandi, medico chirurgo specialista in Endocrinologia e Malattie del metabolismo e presidente nazionale Firmo (Fondazione Italiana Ricerca sulle Malattie dell’Osso), Clara Vannucci, fotografa documentarista.
La vicesindaca Alessia Bettini ha aperto la serata con un focus sull’occupazione femminile, sulla violenza di genere, e ricordando come sia passato un anno esatto dall’avvio del lockdown. “La pandemia sta aumentando il divario di genere, andando ad acuire quelle disparità che già le donne vivevano in prima persona. – ha ricordato la vicesindaca Bettini - È più complicato chiedere aiuto, quando ci sono violenze e soprusi, sempre più all’interno delle stesse mura domestiche. È più complicato conciliare tempi di vita e di lavoro. Sono le donne, troppo spesso, a pagare il prezzo più alto di questa situazione. Ma sono anche quelle che il più delle volte compiono le scelte più coraggiose, dimostrano di sapersi inventare e reinventare, tirano fuori energie e risorse impensabili. Abbiamo visto il volto segnato dalla mascherina di Alessia Bonari, giovane infermiera, che non ha esitato a mostrarsi così per raccontare il dramma vissuto nelle corsie. E ancora, è stata Annalisa Malara, una donna, anestesista, a intuire che di fronte a sé aveva il primo caso di Covid-19. E anche quest’anno, per l’ennesima volta, Liliana Segre, ha insegnato a tutti cosa voglia dire dare l’esempio, anche a costo di finire, nuovamente e schifosamente, bersaglio degli odiatori del web. L’anno che si è concluso è stato anche quello della prima vicepresidente Usa donna e di colore, Kamala Harris. ‘Sebbene io sia la prima donna a ricoprire questo ruolo, non sarò l’ultima’, ha detto nel bel mezzo di un discorso di insediamento emozionante che è già entrato nella storia. È con questo messaggio di speranza che vogliamo guardare al futuro”.
È intervenuta poi l’assessora a Diritti e pari opportunità Benedetta Albanese. "Oggi è una giornata particolare, si celebra la donna ma in realtà è una festa che appartiene a tutti, ad una comunità intera di cui le donne sono parte integrante, essenziale e decisiva. Tutti dobbiamo impegnarci quotidianamente - ha detto l'assessora Albanese - a superare gap e difficoltà di genere perché il nostro progresso civile e sociale si misura dalla capacità di migliorare la condizione femminile dalla quale dipende il bene di tutti. In questo anno difficile dove il tema del lavoro mette in evidenza ancora di più le difficoltà delle donne, oggi ci dobbiamo concentrare per superarle in ogni campo e in ogni professione facendo emergere la competenza. Superiamo insieme gli stereotipi di genere e combattiamo uniti ogni giorno contro la violenza".
Successivamente è stata la volta del sindaco Dario Nardella che ha intervistato la giornalista Giovanna Botteri. Prima del conferimento della riproduzione fedele delle chiavi delle antiche porte di Firenze il sindaco ha indossato i panni del cronista e ha intervistato la giornalista Rai, storica inviata di guerra.
“È un onore per Firenze averti nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio - ha detto il sindaco Dario Nardella rivolgendosi a Giovanna Botteri -. Verso di te c’è stima e ammirazione. Firenze, la cui bellezza è anche il frutto del coraggio dell’intraprendenza di una donna, l’Elettrice Palatina, l’ultima dei Medici, che con il Patto di famiglia, riuscì a salvare tutto il patrimonio artistico accumulato nei secoli dalla dinastia dei Medici, vuole essere la tua città. Senza la sua intuizione, oggi Firenze non sarebbe la città che tutti conoscono e ammirano nel mondo”. “Abbiamo bisogno di stimoli e testimonianze come la tua - ha detto il sindaco rivolgendosi ancora alla giornalista -. Il modo, la professionalità e lo stile con cui ci hai accompagnato nel raccontare, da quei primi giorni a Wuhan in Cina, cosa stava accadendo e cosa stava per succedere, sono insostituibili e hanno segnato il rapporto che noi italiani abbiamo stabilito con la pandemia”. “In generale, il racconto che tu ci fai del mondo, è per noi un insegnamento e uno stimolo - ha proseguito Nardella - a porci l’interrogativo di come possiamo vivere la dimensione globale e di come posiamo affrontare le sfide e i drammi”.
Nel conferire le Chiavi della città a Giovanna Botteri il sindaco ha ricordato come “le città rinascono sempre, dalle macerie e rinascono più forti di prima. Ci sono centinaia di storie di città devastate dalle guerre, trasfigurate, distrutte, ma che rinascono nello stesso luogo dove sono state cancellate. Firenze ha superato prove difficilissime e si è sempre rialzata: lo ha fatto con la peste, che nel 1348 dimezzò la sua popolazione; lo ha fatto con l’alluvione del 1966, lo ha fatto con la strage dei Georgofili nel 1993”. “Le Chiavi della città sono il simbolo della resilienza - ha concluso Nardella - e della universale resistenza di Firenze”.
Le motivazioni del riconoscimento: “Giovanna Botteri è una delle giornaliste più note e competenti del nostro paese, una grande professionista, inviata in teatri di guerra e luoghi lontani, coraggiosa e concreta, ma anche ironica e autoironica, ‘allergica’ da sempre a ogni forma di stereotipo, un esempio per tante giovani donne. È stata lei, corrispondente dalla Cina, a descriverci l’esordio doloroso del Covid-19, il dramma partito da Wuhan e che purtroppo solo poche settimane dopo abbiamo toccato con mano anche qui in Italia. Così come negli anni ha dato voce dai microfoni Rai a storie lontane, senza sensazionalismi o facile retorica, solo con l’autentica passione e la competenza di una giornalista di valore. Firenze, città aperta al mondo, accoglie una testimone del nostro tempo in questo 8 marzo, Giornata internazionale della donna, nel pieno della pandemia: le conseguenze economiche e sociali dell’emergenza sanitaria colpiscono in modo particolare le donne nella gestione della famiglia e nel mondo del lavoro, richiamando l’urgenza di nuove misure concrete per la parità di genere. Per questo, con grande orgoglio, consegniamo a Giovanna Botteri le Chiavi della nostra città”.