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venerdì 01 novembre 2024
Report del Consultorio Persefone di Firenze su donne vittima di tratta, violenza e tortura
16-03-2021
Dal 2019 è attivo sul territorio fiorentino il Consultorio Persefone, un servizio dedicato alle donne vittime di tratta, violenza e tortura. Persefone nasce dalla coprogettazione tra Azienda USL Toscana Centro, CAT Cooperativa Sociale, Medici per i Dirittti Umani e Associazione Progetto Arcobaleno. Il mese scorso il Consultorio ha reso pubblico il Report delle attività, in un webinar che ha visto la partecipazione di tutti gli attori della rete territoriale coinvolta nelle azioni di progetto.
Il Consultorio Persefone, aperto un giorno alla settimana per 4 ore, lavora avvalendosi di un’equipe multidisciplinare, composta da personale USL Centro e da personale del Privato Sociale: un’operatrice esperta in materia di tratta (Cat), una psicologa (Medu), due ostetriche (Usl Toscana Centro) e mediatrici linguistico culturali (Cat), utilizzando una metodologia che mira a integrare i differenti approcci professionali e le differenti competenze in un’ottica di valorizzazione e integrazione.
È previsto un pacchetto base di tre incontri per ogni utente, necessario per creare una situazione di accoglienza, permettere l’espressione del bisogno, identificare il percorso necessario e avviare la presa in carico. Il numero di incontri è comunque modulabile sulla base delle situazioni e delle necessità emerse.
Le donne non accedono direttamente al servizio, ma arrivano attraverso una segnalazione di chi ha in carico la loro situazione (strutture di accoglienza, commissioni territoriali, assistenti sociali, unità mobili, servizi sanitari, etc.). L’equipe multidisciplinare lavora raccogliendo la storia personale della donna, iscrivendo il mero sintomo all’interno di una cornice geo/politica e socio/culturale, riferendosi ai contesti di provenienza. La mediazione linguistico culturale è un elemento fondamentale, non limitandosi solo all’abbattimento delle barriere linguistiche ma rappresentando anche e soprattutto un ponte culturale che permette di comprendere i significati che stanno dietro a un evento, un sintomo, un comportamento.
Spesso le richieste iniziali vertono su problematiche di fecondità, disturbi vaginali, dolori addominali o altri di scarsa gravità. Un altro capitolo di problematiche (che però emerge più frequentemente nei colloqui successivi) riguarda dolori generici, spesso non riconducibili a una patologia in atto, quanto piuttosto ad esiti di eventi traumatici.
Alcune sintomatologie quali mal di testa, oppressione al petto, senso di gonfiore allo stomaco, disturbi del sonno, rappresentano un indicatore e un campanello d’allarme spesso riconducibile al vissuto doloroso delle donne. È solo nel proseguo degli incontri che spesso la donna riesce a definire meglio la richiesta, che non sempre aderisce alla domanda iniziale. Sulla base delle problematiche rilevate l’equipe effettua inoltre invii mirati ad altri specialisti (ortopedia, ginecologica, terapia del dolore, MTS, etc..)